“Entro la fine dell’anno la ferrovia Marradi-Faenza riaprirà” ad annunciarlo è il sindaco Massimiliano Pederzoli nel corso dell’assemblea pubblica del 5 ottobre a Brisighella. La riapertura entro la fine del 2023 è stata confermata dirigenti di Rfi. Dall’alluvione di maggio i treni sono fermi e questo ha portato a numerosi disagi per tutta la vallata del Lamone, con il servizio di autobus sostitutivi non sempre efficienti come testimoniato da genitori e studenti. E c’era finora tanta incertezza sul ritorno della ferrovia. “Non è detto che gli orari dei treni rimangano quelli attuali – precisa il sindaco Pederzoli -. Nei punti più critici i treni dovranno transitare a velocità ridotta 30-40 km/h. Tra un mese, in un prossimo incontro, contiamo di perfezionare il discorso degli orari”. Sulla questione delle frane, il sindaco ha segnalato che le Ferrovie dello Stato installeranno un sistema di monitoraggio, già in dotazione per le linee di alta velocità, con sensori in grado di monitorare le frane dando un allarme 12 ore prima di un evento franoso. “L’Amministrazione si è impegnata tanto per garantire questa riapertura. Per noi la ferrovia è strategica, non ci sono dubbi – aggiunge Pederzoli – per i lavoratori così come per gli studenti e per i turisti. Quello che è successo a maggio non era mai accaduto a memoria d’uomo nel nostro territorio. La ricostruzione avverrà solo in tempi lunghi e la viabilità è una delle nostre priorità”.

I disagi dei mezzi sostitutivi

“Il bus delle 17.45 non si è fermato alla stazione di Fognano!”. Nel corso dell’assemblea sono state segnalate nuovamente i problemi del servizio sostitutivi di autobus, “a volte arrivano addirittura in anticipo” sottolinea una residente “e a volte non si capiscono le decisioni degli autisti, e questo porta a numerosi disagi”. “La fermata di San Martino in Gattara, la mattina, è in curva e al buio. Questo è molto pericoloso per gli studenti” segnala un’altra partecipante.

Brisighella ha subito quasi 500 frane nei suoi 300 km di strade

Al di là della questione ferrovia, è tutta la viabilità della vallata a essere ferita. Una ricerca nel comprensorio montano del Consorzio di Bonifica della Romagna occidentale sulle aziende agricole ha evidenziato 1.070 aziende colpite da frane, con una media di 4/5 frane per azienda, e in tutto 5mila frane. “Nel Comune di Brisighella si registrano quasi 500 frane nei suoi 300 km di strade. Alcune frane sono molto vaste ed economicamente impegnative. In questi mesi abbiamo liberato quasi tutte eccezion fatta per via Valpiana verso Modigliana e via Caibane”. Oltre 1 milione di euro i soldi stanziati per i lavori effettuati da 34 ditte per liberare le strade, che il Comune ha fatto fuori bilancio.

Non c’è solo un problema di soldi – 128 milioni di euro la cifra stimata -, ma anche di procedure e di risorse umane. Nel corso dell’assemblea del 5 ottobre sono emerse le difficoltà oggettiva dell’ufficio nel riuscire a progettare le tante opere della ricostruzione. C’è bisogno di progettisti, geologi, tecnici. Il secondo problema è legato alla semplificazione amministrativa: si chiede di semplificare le procedure degli appalti per accelerare i tempi della ricostruzione. “Gli eventi estremi ci saranno sempre e comunque – ha sottolineato la senatrice Marta Farolfi – e i cambiamenti climatici vanno purtroppo verso un peggioramento. Dobbiamo puntare sulla prevenzione mirata, già ora. Fare casse d’espansione, pulire gli alvei dei fiumi, bisogna fare un cambio di passo”.

Terremoto: a San Martino in Gattara in arrivo un modulo abitativo scolastico dalla Protezione civile

Ai danni dell’alluvione di maggio, si aggiungono i danni portati dal terremoto con epicentro a Marradi e che ha reso inagibile la scuola di San Martino in Gattara. “La Protezione civile fornirà un modulo abitativo scolastico alternativo da 250mila euro che sarà installato grazie ai fondi da stato di calamità da terremoto”.

In estate la montagna ha subito un altro danno ambientale, l’incendio di San Cassiano, “quasi sicuramente di origine dolosa, stando alle ricostruzioni” sottolinea Pederzoli.

Per quanto riguarda la strada provinciale 302 di San Cassiano (attualmente a senso unico alternato da semafori) il problema è il movimento franoso dalla parte a monte c’è ancora. Per il sicurezza sono state messe reti para-sassi e si sono fatti lavori di consolidamento. Anche qui sono stati messi dei sensori sulla montagna che, in caso di movimenti franosi, bloccano entrambi i semafori in rosso.