Con una nota stampa il sindaco di Modigliana Jader Dardi interviene in risposta ad una polemica dei dirigenti provinciali di Fratelli d’Italia, con cui si accusano i sindaci che hanno partecipato, sabato 14 ottobre a Forlì, alla manifestazione per chiedere attenzione e aiuto alle popolazioni e alle comunità colpite dai danni della alluvioni di maggio.

Dardi era tra questi e precisa di non averlo fatto con spirito polemico contro il Governo, ma per chiedere un’attenzione diversa verso la comunità romagnola, così duramente colpita dai danni delle alluvioni e dalle frane di maggio.

Non è in discussione – argomenta Dardi – la collaborazione, piena e leale, con la struttura del Commissario per la ricostruzione presieduta dal Generale Figliuolo, una scelta per la quale, occorre ricordarlo, si sono comunque persi due mesi prima della decisione del Governo, ma è in discussione l’atteggiamento che si è avuto nei confronti della comunità romagnola, verso chi la rappresenta, verso i cittadini, le imprese che ancora non hanno ricevuto comunicazione su come e cosa debbono fare per avere riconosciuti i danni che hanno subito alle loro abitazioni o alle loro attività economiche.

Sono più che consapevole che per ricostruire le strade, i ponti, le infrastrutture dei servizi a rete, occorreranno tempo, progetti e tante, tante risorse.

Il Governo – continua Dardi – attraverso la struttura del Commissario per la ricostruzione ha riconosciuto, a noi come agli altri comuni, le spese sostenute per le somme urgenze che per il comune di Modigliana ammontano a Euro 1.909.000, una cifra altissima e per la quale abbiamo già incassato il 40%, pari a Euro 763.000, avendo già rendicontato questa prima parte dei lavori e, al più presto, procederemo anche per la restante parte delle attività svolta dalle 32 imprese incaricate, così da incassare l’intera somma già riconosciuta.

Voglio ricordare che avendo adottato a giugno, una variazione di bilancio, abbiamo potuto pagare le imprese che hanno lavorato nel nostro comune, attingendo ad un avanzo di amministrazione di Euro 343.000.

Con la Struttura del Commissario si sta lavorando, in una collaborazione pressoché quotidiana, per il riconoscimento dei lavori urgenti da eseguire immediatamente alla erogazione dei necessari finanziamenti e penso sia così per tutti i comuni, a prescindere da quale sia l’orientamento politico degli amministratori.

Attendiamo gli atti del Commissario per la formalizzazione del riconoscimento dell’elenco dei danni che ogni comune ha indicato, che per Modigliana ammontano a 108.000.000€ da affidare lungo l’arco di un triennio che va da ottobre/novembre 2023 al 2024 e 2025.

Perché allora tanto astio – prosegue il primo cittadino di Modigliana – verso chi ha manifestato sabato 14 ottobre, verso chi ha vissuto il dramma di vedere la propria abitazione o la propria attività allagata o ha perso il campo e la produzione di anni di lavoro, come è accaduto in molte aziende agricole dell’appennino?

Non mi appassiona rispondere alle polemiche che sento molto strumentali, mi sembra però che si voglia distogliere l’attenzione dai problemi della vita delle persone, posti anche al centro della manifestazione: quali aiuti vengono riconosciuti, e come e quando ?

Personalmente ho apprezzato quando la Presidente del Consiglio, nel mese di giugno, quando ancora c’era l’acqua nelle case, ha dichiarato che sarebbero stati riconosciuti il 100% dei danni, non metto dubbi sulla sua parola, ma come e cosa devono fare i cittadini, adesso, per ottenere quel riconoscimento ?

Quando mi verrà riconosciuto, quando potrò rivolgermi ad una impresa per fare riparare la mia abitazione, o la mia azienda, sapendo di avere a fianco a me la garanzia dello Stato ?

Quando un cittadino mi chiede perché le strade non sono ancora aperte e percorribili, gli rispondo che i lavori effettuati, sono stati eseguiti in somma urgenza, non abbiamo potuto ricostruire il manto stradale, coi necessari presidi di sicurezza, ricostruzione delle carreggiate, sponde di protezione, muri di contenimento, occorreranno anche studi geologici e progetti esecutivi, oltre ovviamente alle risorse economiche, senza le quali non si possono eseguire i lavori.

Ci vuole tempo per ricostruire e le risorse che verranno messe a disposizione debbono essere impiegate con attenzione e in modo corretto, per realizzare infrastrutture a servizio di una comunità che è stata profondamente ferita; non ho mai pensato di rivolgermi al Governo come ad un bancomat, ma quella dichiarazione così improvvida pronunciata da un Ministro della Repubblica, fa pensare ad un atteggiamento ostile verso gli amministratori di questo territorio che invece chiedono di essere riconosciuti, come lo sono, parte attiva nella ricostruzione del territorio della Romagna così profondamente ferita dai danni di un evento eccezionale e straordinario nella sua gravità.

La Romagna – conclude Dardi – è un luogo che sa accogliere, una terra laboriosa e dinamica, parte attiva e indispensabile all’intera economia regionale; gli amministratori di questa terra, hanno dimostrato che sanno affrontare i problemi, dare prospettiva e sviluppo alle nostre comunità e adesso, di fronte alla devastazione che abbiamo dovuto affrontare, dobbiamo essere a fianco dei cittadini e delle imprese, sapere lavorare assieme per costruire e dare fiducia e nel fare questo, è giusto e necessario chiedere sostegno e attenzione anche da parte del Governo del Paese.