Ai danni del terremoto in Valle Acerreta rischiano ora di sommarsi i disagi di un’emergenza idrica. Questa è riferibile non solo alla prolungata siccità autunnale del tempo presente, ma è collegata anche alla passata fase alluvionale, le cui frane hanno interrotto le linee di conduttura dell’acqua, tuttora in attesa di essere ripristinate. L’acquedotto di Lutirano, infatti è fuori uso dal maggio scorso e irraggiungibile dagli automezzi che potrebbero consentire lavori di ripristino in quanto anche le vie di accesso sono state interessate dalle frane.

I rifornimenti di acqua arrivano da le Piane

Nei giorni successivi all’alluvione e di isolamento, dopo qualche giorno di interruzione della fornitura idrica, Lutirano fu collegata all’acquedotto consorziale denominato le Piane, sito in zona Badia della Valle e tutt’ora si trova a dipendere da questo. È quindi comprensibile che, non potendo usufruire appieno delle sue già modeste risorse idriche questo territorio sia ulteriormente a rischio di interruzione della fornitura di acqua potabile come è successo domenica scorsa quando anche i giovani in pellegrinaggio a Gamogna avranno avuto modo di vedere la fonte di San Pier Damiani, disseppellita sì dalle frane, ma amaramente siccitosa (foto). Sicuramente è questa una occasione in più per riflettere con l’ultima esortazione apostolica Laudate Deum di papa Francesco sulla situazione climatica. Speriamo di farne tesoro e di poter mettere in atto quanto possibile perché non solo a questo piccolo territorio ma a tutto il pianeta, specialmente le zone più povere, sia garantito il diritto all’acqua potabile e sia scongiurato il rischio desertificazione.

Gianluca Massari