Le vie che si possono percorrere alla sequela di san Romualdo sono numerose. C’è una via del tutto “materiale”, fatta di passi, soste, di sudore e fatica. Poi c’è una via spirituale non necessariamente religiosa, e che si collega con i cammini anche di altre culture. C’è, ancora, una via dell’amicizia che consiste nel camminare insieme, nell’aiutarsi, una via di relazione.
La Via Sancti Romualdi
C’è la via fatta tutta di preghiera, come già la percorse lo stesso Romualdo mille anni fa, nella ricerca di Dio, in Cristo Gesù e nella sua Parola imparata a memoria. C’è poi una via che ci collega con gli antichi pellegrini o con nuovi nel prossimo Giubileo del 2025. “Quelli della via”: così erano chiamati i primi cristiani, ma anche i seguaci dell’islam e si usa un termine simile anche nell’estremo oriente induista. Perché “mettersi sulla via” significa cercare, interrogarsi, essere inquieti alla ricerca di qualcosa che ci manca e che attrae come grande. Per noi cristiani la via è senz’altro seguire Cristo. Ma come ascoltarne e comprenderne la Parola nel chiasso quotidiano? Ecco allora il cammino. Magari anche solo qualche giorno all’anno, ogni tanto. Ci siamo messi sulla via di san Romualdo perché lo abbiamo conosciuto a Camaldoli quando eravamo adolescenti e poi ci siamo resi conto che lui e san Pier Damiani erano nostri grandi antenati, non vecchi di mille anni, ma sorprendentemente giovani a attuali. Romualdo nato a Ravenna e di lì partito verso mille direzioni e così pure san Pier Damiani. La Viae Sancti Romualdi ‘classica’ parte da Classe, dal luogo della vocazione di san Romualdo.
La nuova tappa: Pereo-Sant’Alberto
Oggi vogliamo recuperare anche il tratto di via dove è nato lo spirito di ‘Romuldo riformatore’, quella che parte dal Pereo-Sant’Alberto (Ravenna), eremo nella valle, amatissimo da Romualdo e crocevia di imperatori, mistici, santi e missionari. Come associazione Romagna Camaldoli, abbiamo sviluppato percorsi che da Classe risalgono i nostri fiumi, lambiscono Faenza, San Benedetto in Alpe, l’Acquacheta, Camaldoli e tutta la splendida foresta casentinese fino a La Verna, e poi la Val Tiberina fino a Fabriano dove riposa il corpo di san Romualdo. In vista del millenario della morte del 2027 abbiamo chiesto e ottenuto l’inserimento nel catalogo dei Cammini religiosi da parte del Ministero del Turismo. Ogni anno percorriamo alcune tappe di questo cammino che interseca altri cammini importanti come la Viae Misericordiae (ad Alfonsine il santuario della Madonna del Bosco), Il Cammino di Dante (in vari altri tratti del versante romagnolo), La Via Germanica, la Via dei Conti Guidi, la Trafila Garibaldina. Ecco l’apertura mentale con cui vogliamo percorre e proporre questa via che ci fa incontrare altre esperienze oltre la ricca figura di Romualdo. È quella chiesa in uscita che si alimenta della cultura religiosa e laica e che contiene tracce e a volte fermenti essenziali per far progredire chi crede o chi cerca di credere, senza voler imporre nulla. Vogliamo soltanto chiamare ‘amico’ chi camminerà con noi.
Daniele Morelli
associazione Romagna Camaldoli