Una sfida allo Stato. Così don Maurizio Patriciello (foto), parroco del Parco Verde di Caivano (Napoli), ha interpretato la serie di spari che hanno rotto il silenzio della notte tra domenica 10 e lunedì 11 settembre. Per il sacerdote si tratta di una reazione dei clan all’attenzione delle istituzioni, dopo la visita della premier Meloni e gli impegni presi dal Governo. Malavitosi che non hanno intenzione di mollare il controllo del territorio.

Don Fortunato Di Noto: “Non lasciate soli questi pastori”

«Mi preoccupa molto quel ‘ritorneranno’ di padre Maurizio Patriciello». Lo dice don Fortunato Di Noto, in riferimento ai 19 colpi esplosi nella notte di domenica 10 settembre a Caivano. «Preoccupazione alta ed evidente, dopo il raid armato. Una provocazione? Dopo i fatti di Caivano? Dobbiamo andare oltre la rassegnazione, oltre le intimidazioni, perché il male può essere sconfitto, contenuto ed emarginato. So quanto significa essere lasciati soli e inascoltati. e a volte quella frase: ‘chi glielo fa fare’ è peggio di chi la dice. Essere ‘pastori’ a guida di in popolo è dare la vita per quel popolo. Annunciando sempre l’amore di Dio unica via di pace e salvezza. Unico antidoto al male». Dal sacerdote, fondatore dell’associazione Meter, una richiesta: «Non lasciate soli questi pastori. Abbandonarli significa offrire al male la prosperità della violenza e la rassegnazione. Una follia. E so bene, vissuto sulla mia vita, quello che dico».