I catechisti e gli educatori di Marradi salutano il loro parroco don Pino Montuschi. La comunità si prepara ad accogliere don Mirko Santandrea.

Il saluto a Don Pino

Carissimo Don Pino, il tempo dei saluti è arrivato. Faticosi per noi, perché un velo di malinconia accompagna oggi i tanti momenti condivisi con la tua presenza fedele e sicura. “Lascia tutto e seguimi…” e così ancora una volta hai detto il tuo sì, alla ricerca di qualcosa di nuovo, che nasce dal tuo continuo cercare, di non mettere mai radici definitive, perché non si ha pace finché non ci si riposa in Dio. Lui molla e fondamento di tutta la tua vita, contraddistinta da una coerenza e da una essenzialità che si trova solo sui passi certi del vangelo. Per questo, Don Pino, sei e sei stato, per noi un testimone importante del Regno, riflesso nei tuoi tanti gesti silenziosi eppur tanto preziosi. A te dobbiamo l’Unità Pastorale, dai giovani tanto attesa, dagli adulti non compresa. Perché è troppo faticoso rimettere in discussione gli schemi rigidi e sicuri che i singoli campanili ci avevano consegnato. Eppure grazie anche alla tua amicizia con Don Nilo sei andato avanti in una scelta condivisa dal buon senso, ma osteggiata da tante incomprensioni che sicuramente ti hanno causato tanto patire. Non hai mai cercato la visibilità, tu che non ami cavalcare la scena, che ami operare dietro le quinte, hai testimoniato la disponibilità, l’attenzione e l’accoglienza ai più poveri, ai più scomodi in questa realtà marradese che ti era stata affidata, come un padre buono, con i tuoi modi apparentemente “burberi” ma sempre con profonda tenerezza, nella Caritas che grazie a te è diventata una realtà concreta, e nella Misericordia. Come non sorridere pensando alla tua camminata tanto sicura quanto schiva, con lo sguardo basso e il grembiule blu, pronto a servire e costruire, a risistemare, cose e cuori, che hanno incrociato il tuo sguardo. Una Chiesa con il grembiule è, forse, la più fedele espressione del Cristo. E tu l’hai incarnata con fedeltà. Su e giù con il tuo pulmino carico di ogni bene per chi, agli angoli della normalità, avesse quel necessario che genera dignità. Quel pulmino prestato a chiunque, per grandi e piccini, per ogni necessità, senza tante domande, perché era tuo ma non era per te e perché quando si chiede è bello trovare risposta.

Il grest e il catechismo

Come non ricordare il Grest che, finalmente, è arrivato a Marradi e che è stata una risposta sempre puntuale e attesa dai piccini e, soprattutto, da noi educatori. Hai riunito attorno al tavolo un nugolo spaventato di ragazzi impreparati e ora, dopo 9 anni, lasci un gruppo sicuro, organizzato, cresciuto, ma che senza le tue cibarie, i tuoi pennelli, la tua presenza costante e rassicurante, i tuoi inviti a pregare gli Angeli Custodi perché tutto vada bene e nessuno si faccia male, si sente un po’ più povero. E allora chiederemo aiuto agli Angeli come ci hai insegnato tu. Per non parlare delle sagre imminenti, i quintali di patatine fritte che ti facevano arrivare alla Messa della sera distrutto ma soddisfatto… perchè è proprio nel silenzio dei tuoi gesti quotidiani che hai incarnato e testimoniato il Vangelo soprattutto per i più lontani, per gli increduli. E poi la Messa, fondamento di ogni incontro, sorgente inesauribile di comunione. “Alla fine dobbiamo ritrovarci tutti insieme nella Messa”, “questo è il fulcro del catechismo” quante volte ce lo hai ricordato nelle riunioni. E proprio nella Messa hai condiviso tanto dolore, incontrato in questi anni, i perché senza risposta di lutti, incomprensibili, volti diventati familiari anche per te. E tu con le tue parole sapienti, profonde, vere, perché tanto vissute e meditate, hai accompagnato i loro passi incerti.

Leggere la Parola

Leggere e rileggere la Parola, ogni domenica almeno, leggere e pensare, prima ancora di pregare… tu hai cercato di farci pensare di più con il foglietto domenicale che ha accompagnato le nostre settimane fino a creare unità nel paese. “Scriviamolo nel giornalino di Don Pino se vogliamo farlo sapere…”. Siamo già senza il foglietto da qualche settimana e già ci manca… E le tue Omelie veramente preziose, in cui ci dimostravi con esempi legati alle tue origini contadine quanto sia importante capire che il Signore ci è accanto e porta con noi i pesi e le fatiche di questa nostra esistenza. E il tuo modo di spiegare il Vangelo ai ragazzi che poi arrivava dritto dritto ai grandoni che fanno sempre più fatica dei bambini a capire il vero senso di un Dio che si è fatto carne e ha subito il martirio per noi. Grazie per averci insegnato a riconoscere sempre la Sua presenza e a non abbandonarci mai allo sconforto. In questi mesi ci siamo anche interrogati su quanto patire ti abbiamo procurato, Don. Il gigante buono con un cuore dolce sensibile non è stato del tutto compreso. Scusaci Don!!!

Aiutaci ad accogliere Don Mirko con il cuore aperto, e a capire che ognuno porta la sua unicità nella storia che viene ad abitare. Una unicità che crea ricchezza nella sua diversità e che genera novità. Perché siamo in cammino, Don Pino, un cammino che se fatto insieme è più gioioso. Ed è ora che impariamo, noi per primi, a non dividerci mai e a portare gioia e amicizia fraterna. Grazie Don.

Il gruppo catechisti ed educatori di Marradi