L’alluvione, i danni e le conseguenze determinate da questo evento drammatico il 25 agosto sono stati al centro di uno degli ultimi incontri dell’edizione 2023 del Meeting di Rimini, scandito dal titolo “Un’amicizia in piena, una solidarietà che ricostruisce”. Il gioco di squadra, il fare rete è stato al centro dell’intervento di Michele de Pascale, sindaco di Ravenna e presidente dell’Upi (Unione delle Province d’Italia) e del commissario straordinario per la ricostruzione, il generale Francesco Paolo Figliuolo.

De Pascale: “l’alluvione torni a essere un tema nazionale”

De Pascale ha voluto sottolineare, come premessa, la difficoltà a raccontare l’alluvione a chi non l’ha vissuta, sottolineando «l’importanza di continuare a rappresentarla e a significarla» e auspicando che «torni a essere un grande tema di unità nazionale e non uno dei tanti temi di cui si parla nei telegiornali o nei media». Certo, c’è anche bisogno di ristori e di indennizzi, e questo il sindaco lo ha ribadito con forza anche in questa occasione, e c’è bisogno che il governo faccia la sua parte, dal momento che «finora sono stati Comuni, Province e Regione ad anticipare risorse per sistemare le opere pubbliche. C’è uno squilibrio di circa 400 milioni, per Ravenna è di alcune centinaia di migliaia di euro che riusciamo a gestire, ma la priorità deve andare a famiglie e imprese che non riescono a farcela».

Figliuolo: “Strumenti veloci e procedure coerenti”


Il commissario straordinario non si è sottratto e non si è tirato indietro. «Il sindaco chiede giustamente parole di verità – ha detto Figliuolo – e io sono qui per dire le cose come stanno. Cercheremo di trovare strumenti veloci e procedure coerenti. Le parole richiamate anche da Mattarella quando ha parlato delle nostre istituzioni basate sulla concordia sociale sono uno sprone per me a fare di tutto e di più, insieme al territorio, per poter superare al più presto la fase dell’emergenza, e viaggiare celeri verso la ricostruzione». Il commissario ha ribadito numeri già noti: i 4,5 miliardi già stanziati dal governo, di cui circa 2,8 sono nelle disponibilità del commissario. «Abbiamo fatto atti preparatori, lavorando a pieno ritmo operativo con i territori e nominando i sub commissari perché vogliamo lavorare in squadra. Questo insegna l’emergenza. Fare sinergia col territorio è il mio obiettivo». Poi ha annunciato la firma di un’ordinanza per fare arrivare i ristori agli attuatori di questi interventi di somma urgenza: 2500 interventi per 289 milioni. Ci sono anche altri 123 milioni per il 2024 che la struttura commissariale è in grado di ristorare. «Abbiamo messo in priorità gli interventi urgenti per la messa in sicurezza del territorio e per la tutela di chi vive in quelle zone: sono altri 449 milioni».

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Trovare e attuare soluzioni capaci di mitigare l’impatto di fenomeni come quelli di maggio

Nel frattempo «si continuano a erogare i contributi di immediato sostegno e di autonoma sistemazione per le famiglie e a settembre saremo in grado di finalizzare un’ulteriore ordinanza per la ricostruzione privata – ha rivelato Figliuolo – per quantificare i danni e poi successivamente rimborsare. La stessa cosa faremo per le imprese». Cosa dobbiamo fare in futuro? Chiude con questa domanda il suo intervento, il generale. «Dobbiamo trovare e attuare soluzioni capaci di mitigare l’impatto di fenomeni come quelli di maggio che potrebbero non essere più eccezionali. Dobbiamo fare opere che possano adattarsi ai cambiamenti climatici e per fare ciò stiamo pensando di prendere le esigenze dal territorio e operare con gruppi di lavoro. Dal 10 luglio a oggi ho firmato convenzioni con molti enti, atenei e consorzi, dobbiamo basarci sulla scienza, su chi sa. Bisogna fare squadra: le risorse economiche sono nulla se non vengono messe in campo da persone che abbiano ben chiari i valori di amicizia, solidarietà, generosità tensione all’obiettivo comune, a non lasciare indietro nessuno. Qui ci sono persone straordinarie: riusciremo a venirne fuori e a ricostruire meglio facendo di questa regione un modello di come poi si potranno affrontare le sfide legate agli eventi climatici».

Massimo Montanari