Dopo quelle pubblicate il mese scorso sul Piccolo, riportiamo altre tre testimonianze del viaggio missionario adulti promosso dall’Ami (Amici mondo indiviso) a luglio di quest’anno a Mwanza, in Tanzania, dove l’associazione porta avanti diversi progetti: dallo studentato femminile al supporto alla popolazione più debole.

Giuseppina: l’esperienza con i missionari ci ha fortificati

Raccontare non è vivere l’emozione provata: ma ci provo. A 66 anni ho vissuto una esperienza tra le più belle dopo il matrimonio, la maternità, le esperienze lavorative ecc. La mia Africa è qui, continuavo a dire. Sono impegnata in altri ambiti. La proposta di partecipare a un viaggio non mi incuriosiva più di tanto, sapevo qualcosa….e pensavo che ciò bastasse! Si parte. I partecipanti a poco a poco cominciano a conoscersi meglio. Il viaggio è lungo e stancante. Finalmente a Mwanza: l’accoglienza e l’ospitalità familiare dei missionari ci fanno dimenticare la fatica! Lo spirito missionario si respira da subito. Stile di vita semplice, ma di continue attenzioni. Certamente nulla di più bello che vivere in pienezza i momenti che la vita ti mette davanti. E ciascuno di noi ha vissuto momenti particolari, forti, che ci hanno permesso di fermarci e di riflettere! L’esperienza con i missionari ci ha fortificati. Dell’aver ricevuto resta traccia… ne faremo tesoro!
Anche la partecipazione alla Messa domenicale nella chiesa di Nyakaogia è stata forte. Celebrazione lunga, ma intensa, sempre ricca di musica, di canti, di voci, di preghiere, di segni. Una comunità che ha partecipato con serietà e consapevolezza, testimoniando ciò in cui crede e ciò per cui vive: la fede.

L’operato delle missionarie Ami in Tanzania: l’incontro con le ragazze dello studentato

Le missionarie sono presenti nel centro di terapia e cura dell’Hiv dove opera un’ex studentessa che loro avevano accolto e fatto studiare, e ora medico presso il centro stesso. Un sogno che si è avverato! Quando abbiamo incontrato le ragazze dello studentato “Tumaini Letu” abbiamo conosciuto le loro storie, i momenti difficili, le angosce, ma anche le loro speranze e la voglia di un futuro migliore per loro e anche per altri. In questo viaggio, come gruppo ci sentiamo come presi per mano dalle missionarie, che ci conducono tra le bellezze della Tanzania, ma anche tra le piaghe di un Paese dove aria pura, suoni, canti, bellezza, povertà, rabbia, paura, convivono come un tramonto riflesso in un lago immenso. Safari: ancora stupore quando con i nostri occhi si è presentata questa pianura sconfinata, Serengeti, questo parco nazionale unico e spettacolare nel suo genere! Safari emozionante! Sono diversi i motivi e i momenti che lo hanno reso tale…ognuno di noi lo sa! Ci siamo sentiti piccoli di fronte a tanta bellezza, ci portiamo dentro la natura e i suoi stupendi animali, abbiamo sperimentato la sensazione di essere un tutt’uno con madre terra, qualcosa di profondo e di inspiegabile prendeva l’animo…. Di fronte all’alba di un nuovo giorno, a un rosso tramonto si riscoprono emozioni, pensieri, preghiere… e fare l’esperienza di notte in savana con i rumori e i versi degli animali è stato come percepire il respiro profondo della notte. Affascinante la visita ai vari mercatini delle stoffe, del legno di ebano, dei Tinga tinga e dei Masai….mi porto dentro gli odori intensi.

L’incontro con i bambini albini

In questo scrigno di ricordi, di pezzi di vita, di volti, di tristezza, di solitudine, di malattia, di disumanità e di dimenticanza della dignità dell’essere umano si collocano invece: Mitindo ( struttura che accoglie bambini albini ciechi e sordomuti); Bukumbi e Kalwande ( centro di terapia per malati di Aids, campo di ex malati di lebbra e di malati mentali); Upendo Daima (centro bambini di strada); Bagamojo (museo della schiavitù) Butiama (città natale di Julius Nyerere). Ci sono situazioni che ti toccano e che ti lasciano senza parole, senza fiato, con tanta rabbia. Provi dolore, il cuore sanguina, come dice il canto degli schiavi. Ma un viaggio missionario non può finire con note di tristezza, un viaggio missionario è un viaggio di speranza, di gioia…sono queste le motivazioni che animano e motivano i volontari dell’Ami. I missionari con la loro presenza a Mitindo a Upendo Daima, al centro Ctc e nello studentato danno speranza e dignità a ogni essere umano che incontrano. Grazie a tutti i missionari che come il Buon Samaritano si chinano sulle sofferenze dei fratelli e che con compassione, con questa vicinanza verso le sofferenze altrui, con il forte desiderio di alleviare e curare con tenerezza e amore gratuito, testimoniano con la loro vita quello che Gesù disse: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. E con l’augurio che anche noi possiamo fare un piccolo gesto gentile per i fratelli che incontriamo lungo il cammino della nostra vita.

Giuseppina