Nel mese di luglio del 2023 si è svolto un viaggio missionario di un gruppo adulti che con l’Ami, Amici Mondo Indiviso, è partito per la Tanzania, diretto a Mwanza, sede di missione. Qui il gruppo è stato ospite dello studentato dell’Ami e ha avuto modo di entrare a contatto con una realtà, quella africana, molto diversa e piena di contraddizioni. Pubblichiamo il racconto di Isabella Matulli, missionaria dell’Ami

La testimonianza di Isabella Matulli

Poa! Dovremmo rispondere a chi ci chiede com’è andato il primo viaggio missionario adulti in Tanzania con noi dell’Ami (Amici mondo indiviso). Poa: “alla grande”! Eravamo al secondo tentativo: ci avevamo provato nel 2020 a proporre un viaggio di conoscenza della realtà tanzaniana (per quel che si può intuire in 13 giorni) e dei progetti e servizi che l’Ami svolge nel Paese… Ci siamo detti: perché i giovani del Gruppo mese sì e i più grandi no? Poi sappiamo com’è andata nel 2020… Non è che il 2023 sia stato meglio per noi di Faenza, a dirla tutta, però il gruppo era inter-nazionale (come si addice a noi dell’Ami), cioè di diverse Regioni.

Un desiderio di approfondimento e impegno per il mondo attorno a noi

Perciò siamo partiti: Faenza, Bologna, scalo a Istanbul, scalo a Zanzibar, Dar es Salaam e, finalmente, dopo sole 24 ore di viaggio, Mwanza!
Qui siamo stati ospiti nei nuovi locali annessi allo studentato dell’Ami. Siamo stati benone, ma di certo la nostra mentalità efficientista ha scricchiolato di fronte a situazioni che ci sono sembrate non solo ingiuste e disumane, ma anche facilmente risolvibili: «basterebbe portare l’acqua al villaggio degli ex lebbrosi»… che ci vuole? Ci vuole la pazienza e la grinta di chi sta là e quotidianamente si scontra con i paradossi di un Paese che va veloce nel costruire infrastrutture (a proposito, grazie Cinesi!) ma è rimasto fermo al palo nell’attenzione ai più poveri: i bambini albini, chiusi nella ‘riserva’ di Mitindo senz’altro vanno a scuola, ma quelli che ci dovrebbero andare sono quelli che li perseguitano per averne gli organi. Vittime di superstizioni che li portano a credere che gli organi dei bambini albini abbiano potere di guarire o far andar bene gli affari. È a scuola che mandiamo le ragazze indigenti ospitate nello studentato Ami di Mwanza: la chiacchierata con loro ci ha aperto squarci nella mentalità tanzaniana. L’immaginario occidentale sull’Africa pullula di tramonti e leoni e zebre: e siamo stati soddisfatti. Ci portiamo a casa oltre le valigie, partite piene di creme e occhiali per i bambini albini e farmaci, e tornate piene di artigianato tanzaniano, anche tramonti, leoni, zebre, sapori di frutta tropicale, ansia per le zanzare, immagini e racconti della tratta degli schiavi, immagini di bambini (tanti), di bambini albini, sordi, non vedenti, di strada, malati e, mi auguro, tante domande che, una volta sedimentato il loro guazzabuglio, spero lasceranno un desiderio di approfondimento e di impegno per il mondo attorno a noi.

Isabella Matulli