Con una nota stampa Legambiente Faenza interviene in merito alle problematiche che stanno emergendo nella gestione dei rifiuti a Faenza.
“Tutti ci stiamo rendendo conto che, a parte le conseguenze della traumatica alluvione, la raccolta dei rifiuti a Faenza, non solo nel centro storico, ma in tutta la città, ha avuto in questi ultimi giorni un ulteriore peggioramento.
La ragione contingente – commentano da Legambiente Faenza – pare essere il fallimento, e quindi la cessazione del servizio, di una delle cooperative a cui Hera ha subappaltato parte del servizio, in particolare la raccolta della carta e per la rimozione dei rifiuti sparsi.
Ma problemi sussistevano anche prima e forse proprio l’affidamento dei servizi di raccolta a diverse aziende esterne, immaginiamo col meccanismo degli appalti al massimo ribasso, comporta che i pochi lavoratori addetti abbiano un carico di lavoro esagerato e che i servizi vengano svolti male, in ritardo o addirittura non svolti.
Questa è la responsabilità di Hera, che forse anche per queste scelte riesce a fare i grandi profitti di cui si vanta.
Hera quindi – continuano da Legambiente – deve prendere le misure necessarie per risolvere questa nuova emergenza che, oltre al decoro e a questioni di sicurezza sanitaria per la città, sarebbe uno sfregio a quei tanti cittadini che con coscienza seguono le regole e si premurano di differenziare correttamente i loro rifiuti.
Naturalmente anche l’Amministrazione Comunale deve prendersi le sue responsabilità e farsi carico di pretendere che Hera, alla quale sono stati affidati questi servizi, rispetti i termini di gestione.
Le proteste dei cittadini, per lo stato attuale di molte zone della città, sono pienamente legittime e devono spingere a risolvere in fretta i problemi, mentre vanno respinte strumentalizzazioni, come quelle che tentano di mettere sotto accusa il sistema di raccolta porta a porta, che invece, correttamente gestito con tutto il personale necessario, può ridurre l’impatto dei rifiuti.
Hera va attaccata perché non gestisce correttamente questo sistema, risparmiando sull’organizzazione e sugli appalti; gli va chiesto certamente di fare la sua parte per la solidarietà alla comunità, soprattutto investendo nel miglioramento dei servizi e degli impianti (pensiamo all’adeguamento delle fogne) non perché non dà i “ristori” sulle bollette.
I ristori – affermano da Legambiente – al 100% li ha promessi – e deve darli – il Governo (anche se le risorse stanziate finora sono assolutamente insufficienti).
La sospensione dei pagamenti amministrativi – conclude Legambiente – fino al 31 agosto, è una misura insufficiente e contraddittoria: noi pensiamo che i cittadini che non hanno avuto danni dovrebbero pagare anche subito, contribuendo a far entrare risorse necessarie alle casse degli Enti Locali, mentre i cittadini colpiti dai danni dovrebbero essere esentati dai pagamenti di IMU, TARI, ecc. e delle bollette. Noi riteniamo sia utile organizzarsi per non pagare.”