“Siamo persone che hanno affrontato l’emergenza e la ricostruzione dei terribili terremoti del 2012 in Emilia, come cittadini e come amministratori. Siamo vicini alle popolazioni colpite da alluvioni e dissesti idrogeologici in Romagna e negli Appennini e capiamo l‘ansia, le preoccupazioni e la voglia di ripartire subito.
Ma perché questo accada, come la nostra esperienza dimostra, occorre un forte impegno del Governo in stretto raccordo con le istituzioni locali, perché simili disastri hanno bisogno di essere sostenuti da norme e risorse che solo le istituzioni nazionali possono fornire. Così come deve esistere una continuità immediata tra emergenza e ricostruzione e una filiera istituzionale collaborativa e determinata all’unico obiettivo di far ripartire subito la vita quotidiana, le attività produttive e tutto ciò ne consegue.
Nel 2012 dopo poche settimane il Governo di concerto con la Regione e gli enti locali, avevano definito i criteri per la ricostruzione, gli indennizzi, le procedure speciali e i poteri speciali, facendo leva sulla stima dei danni fatta in tempi record. Per noi che sappiamo cosa significa ridare speranza e soprattutto strumenti alle comunità così colpite, il Governo è già oggi in ritardo e questo rischia di penalizzare una popolazione forte che vuole risollevarsi al più presto.
Al Governo, in accordo con Regione ed Enti Locali, compete mettere in atto le risorse necessarie affinchè un pezzo d’Italia così produttiva e traino del Paese riparta subito. Oggi ci sono le stime dei danni – circa 9 miliardi di euro – e riteniamo offensivo che qualcuno le metta in discussione invece di preoccuparsi di stabilire, assieme alle altre istituzioni, cosa e chi si indennizza, con quali modalità e trovare subito le risorse, ricorrendo anche al credito di imposta per tutti gli indennizzi a privati ed imprese.
Così come è compito del Governo con tutta la filiera istituzionale trovare le risorse per la messa in sicurezza del territorio e condividere tempi e modi per realizzare le opere, con spirito di leale collaborazione.
Non si possono far prevalere interessi di parte o calcoli di altra natura sulla pelle di cittadini e imprese della Romagna e dell’Appennino. Entrambi questi territori sono un “bene fondamentale“ del Paese ed al Paese hanno sempre dato tanto.
E’ urgente che si agisca da Roma in giù, come fu fatto nel 2012 per l’Emilia, oggi ricostruita. ‘
Alberto Silvestri ex sindaco Comune San Felice (MO)
Antonella Baldini ex Sindaco Comune Camposanto (MO)
Vasco Errani Ex Presidente Regione Emilia-Romagna – Ex Commissario straordinario alla Ricostruzione
Alfredo Bertelli ex Sottosegretario alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna
Paola Gazzolo ex Assessore Regione Emilia-Romagna
Palma Costi ex Assessore Regione Emilia-Romagna
Marcella Zappaterra ex presidente provincia Ferrara
Mario Ferrari ex Sindaco di San Prospero (MO)
Rudi Accorsi ex Sindaco di San Possidonio (MO)
Enrico Campedelli ex Sindaco di Carpi (MO)
Stefano Draghetti ex Sindaco di Cavezzo (MO)
Nando Ferioli ex Sindaco di Finale Emilia (MO)
Filippo Molinari ex Sindaco di Medolla (MO)
Maino Benatti ex Sindaco di Mirandola (MO)
Claudio Broglia ex Sindaco di Crevalcore (BO)
Alberto Calciolari Sindaco di Medolla (MO)
Monja Zaniboni Sindaca di Camposanto (MO)
Lisa Luppi sindaca di Cavezzo (MO)
Carlo Casari sindaco San Possidonio (MO)
Luca Prandini sindaco di Concordia (MO)
Sauro Borghi sindaco di San Prospero (MO)
Claudio Poletti sindaco di Finale-Emilia (MO)
Luisa Turci ex Sindaco di Novi (MO)
Edoardo Accorsi sindaco di Cento (FE)
Cristina Ferraroni sindaco di Poviglio (RE)
Roberto Angeli Sindaco Reggiolo (RE)
Elisabetta Sottili sindaco di Luzzara (RE)
Camilla Verona sindaco di Guastalla (RE)
Matteo Benassi sindaco di Boretto (RE)
Carlo Fiumicino sindaco di Brescello (RE)
Renzo Bergamini sindaco di Gualtieri (RE)