L’alluvione dello scorso 17 maggio, che ha colpito duramente la Romagna, non ha risparmiato nemmeno l’asilo nido Lo Scarabocchio di Solarolo, rendendo i locali inagibili e distruggendo arredi e attrezzature. Trovare una soluzione per i bambini che frequentano la scuola e riprendere un servizio essenziale per le famiglie era prioritario, ancora più in questi giorni post emergenza dove al lavoro di tutti i giorni si aggiunge quello legato al ripristino dei danni dell’alluvione. Fortunatamente, la scuola materna paritaria S. Maria Assunta – G. Beltrani Cuccoli di via Borgo Bennoli è stata risparmiata dall’acqua: da qui la proposta, partita dal Comune e subito accolta da don Tiziano Zoli e dal personale della scuola materna, di trasferire lì l’asilo nido.
“Dal dramma dell’alluvione è nata un’opportunità di crescita”
Laura Guardigli, coordinatrice della scuola materna, racconta quei primi momenti: «La richiesta ci è arrivata dai Servizi educativi dell’Unione della Romagna faentina ed era umanamente doveroso rispondere positivamente: la nostra scuola era il luogo più adatto per far ripartire prima possibile anche l’asilo nido. Fin da subito abbiamo avuto la più ampia collaborazione da parte dell’assessore Marinella Pirazzini, dei pedagogisti dell’Unione, delle colleghe della Zerocento che insegnano all’asilo nido e soprattutto di don Tiziano. Ci siamo sentite accompagnate e serene e questo ha fatto sì che una novità che poteva spaventare, almeno inizialmente, si sia rivelata invece un’esperienza positiva e che migliora ogni giorno. In un certo senso, è stato peggio pensare a come fare che farlo davvero».
La scuola si è subito riorganizzata. «L’edificio della nostra materna si sviluppa su due piani e inizialmente, alla riapertura del nido il 6 giugno, avevamo assegnato un piano ai nostri alunni e l’altro all’asilo nido. Ci siamo però ben presto rese conto che la cosa migliore per tutti era condividere gli spazi, facendo stare insieme il più possibile grandie piccoli. Ai bimbi è bastata una sola settimana per inserirsi e adattarsi alla novità, e con grandi vantaggi per tutti: i più grandi si sentono responsabilizzati e felici di aiutare i bambini del nido. I più piccoli hanno trovato subito un punto di riferimento nei bambini della materna, imparano serenamente e non esitano a chiedere aiuto».
“Il tempo trascorso a scuola è stato per noi docenti un arricchimento, che rende meno pesanti le incombenze che ci aspettano fuori”
Una bella esperienza, nata da una criticità «Sì, è stata un’opportunità di crescita anche per noi insegnanti. Le routine dell’asilo nido e della materna sono differenti, abbiamo dovuto trovare modi per adattarle e adattarci, e il confronto professionale ed educativo tra colleghe è stato positivo per tutte: abbiamo trovato la giusta armonia per stare bene e far star bene i bambini, che hanno bisogno di vivere una situazione di normalità. Posso dire che siamo diventati una grande famiglia». E i genitori? «Anche da parte loro l’iniziativa è stata accolta positivamente. Solarolo è una piccola realtà, molti si conoscono già al di fuori dell’ambito scolastico: ci si incontra al parco, i bimbi giocano insieme. Le famiglie della materna hanno apprezzato la possibilità di crescita per i loro figli, mentre i genitori del nido sono stati sollevati che i propri figli avessero nuovamente una scuola e le loro maestre».
In definitiva, tutti soddisfatti. «Anche noi insegnanti abbiamo subìto danni da questa alluvione e, una volte terminato il lavoro a scuola, per molti prosegue quello per risistemare la propria casa. Il tempo trascorso a scuola in questi giorni, però, è un tempo di arricchimento che rende meno pesanti le incombenze che ci aspettano fuori. Il messaggio che vorrei dare è che anche da un evento negativo può nascere qualcosa di buono che ci arricchisce». Ancora non si sa nulla di preciso riguardo il prossimo anno scolastico: «Per il momento andiamo avanti giorno per giorno, sappiamo soltanto che fino a luglio saremo qui tutti insieme. Se a settembre sarà ancora così, noi siamo pronte».
Francesca Tambini