Marzo è stato un mese molto faticoso per il reparto femminile del gruppo scout Modigliana 1, che si è cimentato nella ristrutturazione della capanna di Bellone, situata a pochi chilometri da Modigliana. Ogni anno in reparto si svolge un’impresa, un incarico che gli scout devono portare a termine entro un certo tempo acquisendo competenze utili e importanti per il loro percorso. Quest’anno le ragazze hanno avuto l’idea di ristrutturare un rifugio per escursionisti e per chiunque voglia avventurarsi tra i sentieri della zona e renderlo di nuovo agibile, dal momento che era stato vandalizzato. Ogni settimana, per tutto il mese di marzo, si sono incontrate sul posto di lavoro, distante circa sei chilometri dalla loro sede, prima per un sopralluogo e successivamente per dare inizio ai lavori.

È stato però necessario prima progettare per ottenere il risultato desiderato. «Abbiamo deciso di dividerci in quattro gruppi – raccontano le guide – per svolgere la progettazione nella maniera più ordinata possibile. Ogni gruppo aveva un compito ben preciso. Il primo si è occupato del sopralluogo, il secondo del progetto per la capanna, il terzo della pulizia. Il quarto gruppo si è occupato di segnare con dei cartelli la strada di Bellone, rendendola quindi più facilmente raggiungibile da macchine ed escursionisti».

Il via ai lavori: tante le attività svolte per recuperare il rifugio che era stato vandalizzato

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Una volta svolto il sopralluogo e comprati tutti i materiali necessari, hanno dato inizio ai lavori partendo dalla pulizia della casa alla quale hanno dedicato un intero pomeriggio. Il tetto in particolare era in pessime condizioni, con addirittura un grande buco al centro che hanno aggiustato con un lucernario, permettendo anche di far entrare una maggiore quantità di luce. Dopo aver svuotato tutta la capanna, ognuna di loro ha dato il suo contributo, chi sistemando gli arredi, chi ripulendo il giardino e chi costruendo l’angolo del fuoco: un grande cerchio di panche attorno al braciere. «Per l’interno abbiamo dovuto costruire e verniciare un nuovo tavolo e ristrutturare tutti i letti che erano malmessi e scricchiolanti. Per quanto riguarda le due finestre da montare, ci siamo fatte aiutare da alcuni esperti e poi dalla fabbrica Alpi del nostro paese, che ci ha fornito dei pannelli di legno per rinforzare le pareti danneggiate».
Alcune di loro si sono occupate infatti di contattare alcune fabbriche chiedendo loro se avevano dei materiali e se erano disponibili a donarli.

Nel frattempo i lavori hanno proceduto con la creazione di sei panche, con le quali le ragazze hanno creato l’angolo del fuoco disponendole in cerchio intorno al braciere. «Questo angolo lo abbiamo già utilizzato per una grigliata e questo ci ha fatto sentire molto soddisfatte del lavoro svolto, specialmente perché abbiamo potuto notare che non è stato tempo perso ma che con l’impegno siamo riuscite a portare a termine un bellissimo e ambizioso progetto, anche se mancano ancora alcuni dettagli da sistemare!».

Al termine hanno festeggiato nella capanna ristrutturata mangiando qualche pizzetta insieme e concludendo così la loro impresa. «È stata una sensazione bellissima, il giorno della fiesta, vedere l’intero progetto concluso e la capanna tutta sistemata, come anche il giardino e l’angolo del fuoco. Tutte eravamo soddisfatte e orgogliose di noi stesse per tutto l’impegno che ci abbiamo messo e per lo splendido risultato che abbiamo ottenuto». A breve, dopo gli ultimi ritocchi, si potrà nuovamente utilizzare la capanna come rifugio durante le soste delle passeggiate per tutti gli amanti del trekking.

Giulia e Nicole

articolo scritto prima dell’alluvione del 16 maggio 2023