Dopo il rinvio forzato del precedente evento dedicato al triathlon che sarà recuperato dopo l’estate martedì 20 giugno, alle ore 20,15 il Panathlon Club Faenza organizza una serata conviviale e di solidarietà al ristorante di Casa Novella in via Biancanigo 1630 a Castel Bolognese.

Al centro della scena il “Rugby: uno sport fra l’impegno agonistico e sociale” con ospiti e relatori: Andrea Sirotti, presidente Faenza Rugby Football Club ASD, Raffaello Bolognesi allenatore e DOR, Pietro Sancisi capitano seniores e Duccio Vassura vice capitano e dirigente, Marianna Nonni responsabile minirugby e Maurizio Sancisi consigliere ASD e sponsor.

presidente Sirotti
Il presidente Andrea Sirotti

Come spiega il presidente del Panathlon Club Faenza, Claudio Sintoni, per l’ultimo meeting prima della pausa estiva: “Abbiamo legato la solidarietà di questa cena nei confronti di Casa Novella, colpita anch’essa dall’alluvione, alla grande compagnia dei “ragazzoni” del rugby che racconteranno la loro avventura, dall’esperienza di una giovane squadra all’alto livello”.

La società Faenza Rugby è stata fondata nel 2007, grazie alla volontà e determinazione del giocatore Andrea Sirotti. Fin dal primo anno di attività la società ha partecipato con la prima squadra ai campionati di Serie C nazionali: questo ha permesso di avere visibilità e di aumentare progressivamente il numero dei tesserati.

Attualmente la società conta più di trecento tesserati attivi tra giocatori e dirigenti grazie ai quali partecipa con successo ai campionati di tutte categorie; in particolare la seniores.

La squadra disputa le partite casalinghe nel campo di Faenza gestito dal consorzio sportivo “La Graziola” di cui, a partire dal 2011, il club è ufficialmente membro.

Il rugby ha nel proprio codice genetico valori quali lealtà, senso di responsabilità, rispetto dell’avversario e dell’arbitro, spirito di sacrificio, altruismo, spirito di squadra, determinazione, coraggio, che sono fatti propri da giocatori, tecnici, dirigenti e tifosi, e che dal rugby si trasferiscono alla vita di tutti i giorni.

Si tratta di una risposta forte alla crisi di valori in atto, dentro e fuori lo sport.

E’ una continua sfida innanzitutto con se stessi, per esplorare i propri limiti e superarli anche grazie al sostegno dei compagni.