Un cammino per portare tutte le realtà diocesane a essere autentiche comunità educanti, mettendo al centro la relazione con l’altro alla luce del Vangelo. In questi mesi il servizio diocesano Tutela minori ha portato avanti diversi percorsi formativi e altri sono in cantiere per coinvolgere sempre più persone. Lo scopo del servizio diocesano Tutela minori, nato nel 2021, è quello di proteggere e tutelare minori e persone vulnerabili, alla luce delle linee guida emanate dalla Cei, mettendo in campo due azioni concrete: l’attività di prevenzione- formazione e l’ascolto-accoglienza tramite un numero di telefono dedicato alle segnalazioni.
Don Mattia Gallegati: “L’abuso viene a crearsi quando la relazione educativa, per sua natura asimmetrica, è vissuta in modo sbagliato”
Per quanto riguarda l’attività di formazione, a livello regionale gli incaricati diocesani alla Tutela minori si ritrovano con una certa continuità, coordinati dall’arcivescovo di Ravenna monsignor Lorenzo Ghizzoni (presidente del Servizio nazionale per la tutela minori) per attivare percorsi di formazione comuni e condividere buone pratiche e spunti di riflessione. A partire da questi confronti, don Mattia Gallegati, quale referente diocesano incaricato dal vescovo monsignor Mario Toso, ha avviato negli scorsi mesi diversi progetti. «L’idea è quella di fare, ogni giorno, dei piccoli passi nella nostra Diocesi – spiega don Mattia -. A livello formativo in questi primi anni l’obiettivo era di avviare dei percorsi con operatori pastorali, educatori e catechisti. Al centro c’è sempre un punto di partenza: la riflessione sulla sana relazione educativa. È il Vangelo stesso a chiederci relazione vere, autentiche e di servizio. Da questa base comune che dobbiamo avere, si promuove così nei nostri territori una cultura che ci aiuta nell’ottica di prevenzione. L’abuso, infatti, si viene a creare quando una relazione educativa – per sua natura asimmetrica – è vissuta nel modo sbagliato. In questo caso, la persona che riveste un ruolo di autorità e responsabilità non si pone in un’ottica reale di servizio. Per questo negli incontri formativi riflettiamo su tre cardini: su cosa significa realmente voler bene e amare, su cosa sia la libertà personale e quale sia invece libertà della persona educata».
I percorsi formativi nella Diocesi di Faenza-Modigliana
Nel 2023 è stato attivato un modulo pedagogico di tre incontri su questi temi alle parrocchie di San Marco, San Giuseppe e San Pier Laguna. Ne sono stati realizzati anche altri due con operatori Caritas e giovani sacerdoti. L’appuntamento finale di Identikit animatori – percorso che forma gli educatori dei Cre estivi parrocchiali – avrebbe dovuto avere un modulo inerente la tutela minori, coordinato dallo stesso don Gallegati assieme alla pedagogista Martina Tarlazzi, ma è saltato a causa dell’alluvione. La collaborazione in questo ambito però rimane. Rivolgendosi all’Ufficio catechistico diocesano, altre parrocchie, unità pastorali e associazioni possono attivare questi percorsi che hanno un carattere dialogico e interattivo con i partecipanti, suscitando spunti e riflessioni mai banali. «Al giorno d’oggi è fondamentale salvare il concetto di autorità, che non va confusa con l’autoritarismo – aggiunge don Mattia –. Solo così possiamo essere delle buone guide. Augere, dal latino, significa far crescere, ed è quello che un educatore deve saper fare nei confronti dei giovani che gli sono stati affidati. Il contrario di educare non è l’indifferenza, ma è sedurre. Non si porta più qualcuno verso il suo bene, ma l’educatore tira questa persona a sé per coprire un proprio bisogno». Parallelamente ai percorsi formativi, le indicazioni nazionali Cei invitano ad attivare una forte attività di comunicazione su questi temi.
L’attività di segnalazione
Per quanto riguarda le segnalazioni, don Gallegati, quale referente incaricato, si avvale delle competenze di un’équipe e di una persona nominata dal vescovo come addetta all’ascolto di segnalazioni. Questa attività, in quanto parte di un servizio di natura pastorale, non si sostituisce in nessun modo alla competente autorità giudiziaria dello Stato.
La persona addetta all’ascolto è contattabile al 388 9724935: il lunedì dalle 8.30 alle 12.30; il giovedì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30 (tutelaminori@diocesifaenza.it)
Samuele Marchi