Luca Bertaccini è uno studente dell’indirizzo SIA dell’Istituto Tecnico Oriani.
La settimana scorsa ha partecipato alla gara nazionale S.I.A. promossa dal Ministero della Pubblica Istruzione e del Merito.
Con i suoi omologhi giunti a Chiari (BS) da oltre trenta istituti di tutta Italia, si sono sfidati in una robusta competizione, che ha come principale obiettivo la valorizzazione delle eccellenze, la verifica delle conoscenze, delle abilità, delle competenze e dei livelli professionali raggiunti negli ambiti dell’economia aziendale, della matematica e dell’informatica, nonché lo scambio di esperienze tra realtà socio culturali diverse.
Come tradizione, chi vince l’anno precedente accoglie l’anno seguente: difatti quest’anno è toccato alla Dirigente scolastica dell’Istituto di istruzione superiore bresciano “L. Einaudi” accogliere gli studenti che frequentano il IV anno degli Istituti Tecnici Settore Economico articolazione S.I.A..
Scortati da un proprio insegnante, per il Tecnico Oriani c’era il professor Antonio Crusco (Informatica triennio), gli studenti si sono messi alla prova in una due giorni impegnativa: il primo giorno sono state interessate le discipline di economia aziendale e di matematica, il secondo giorno la disciplina di Informatica.
Ogni Istituto ha partecipato iscrivendo un solo studente che frequenti il quarto anno, e nel caso dell’Oriani Bertaccini è stato ritenuto il più idoneo a rappresentare la scuola dal punto di vista delle competenze e delle abilità acquisite.
Per la gara S.I.A. le prove saranno valutate da una commissione composta da un ispettore tecnico del settore indicato dall’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia, dalla Dirigente Scolastica dell’Istituto Einaudi di Chiari, da docenti delle materie caratterizzanti il corso di Sistemi Informavi Aziendali e da un eventuale rappresentante esterno del mondo del lavoro.
L’Istituto che risulterà vincitore avrà l’onere e l’onore di organizzare la gara nell’anno scolastico successivo.
La scuola ha inoltre approvato la Carta per la divulgazione della cultura della mediazione dei conflitti
Con l’elezione della studentessa dell’IT Oriani Bianca Billi, della classe 4B RIM, a membro del Consiglio Nazionale della Rete per la diffusione di comunità e Scuole Amiche della mediazione, si conclude il ciclo annuale del progetto “Invece di giudicare”, con il corso di formazione per il gruppo di studenti mediatori tra pari dell’IT Oriani.
Oltre alla Billi, gli studenti del Tecnico faentino Irene Gardini, Veronica Mazza, Fahima Akdim, Zahira Akdim, Masha Melissa, Zec Ena, Carrelli Matilde, Rosa Verde, guidati dalla loro insegnante mentore Raffaella Galli, sono stati impegnati in attività di mediazione tra pari partecipando ad assemblee nazionali, incontri fra i mediatori tra pari della rete faentina, che comprende anche l’ITIP Bucci.
La consapevolezza dell’esistenza di diverse modalità di risoluzione dei conflitti, tra le quali la mediazione, lo sviluppo di capacità di dialogo, il miglioramento delle competenze comunicative e di ascolto attivo, per creare all’interno dell’Istituto un ambiente più accogliente, oltre al possesso di tecniche e nozioni di base della mediazione sociale e tanta reale disponibilità, da parte dei ragazzi formati, a mediare i conflitti per i quali sono chiamati ad intervenire, quello degli studenti è risultato un lavoro prezioso all’interno del proprio ambiente scolastico.
Oltre alle attività formative, si prova sul campo di ogni giornata la qualità della loro formazione e la capacità di saper mediare nei conflitti tra pari. Le cronache, anche attuali, hanno dato visibilità a violente situazioni di disagio che, pur esplodendo all’improvviso, hanno una storia che va tenuta ben in conto e la scuola deve fare la sua parte.
A tal proposito si è pronunciato di recente il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che, intervenendo in Senato in un question time in replica a un’interrogazione parlamentare sulla violenza negli istituti, insiste sull’importanza che “bisogna porre particolare attenzione alla personalità del singolo, che viva il suo processo di crescita senza che questo generi condizioni conflittuali e bisogna rafforzare il sostegno psicologico per chi manifesta particolare disagio”.
Più che punire e umiliare occorre far maturare i giovani nella consapevolezza che la violenza non è la via d’uscita dai problemi, dalle difficoltà e che esistono diverse modalità di risoluzione dei conflitti e quello della mediazione può risultare vincente.
Il ministro sottolinea, infatti, che “servono soluzione di sistema e non episodiche”: per questo l’IT Oriani di Faenza sin da subito ha creduto in questo progetto di alta sensibilizzazione del servizio di mediazione all’interno dell’Istituto, contando e responsabilizzando maggiormente gli studenti, quali mediatori tra pari, contando anche sulle forze di tre ex studenti dell’Istituto, Alessandro Monti, Helenia Maiolo e Giulia Spreti nella divulgazione del progetto nelle classi Seconde: impegno che sta raccogliendo già ottimi risultati, con adesioni per organizzare il nuovo corso di mediatori tra pari per il prossimo anno scolastico.