Ce la faremo a ricominciare. È questo il messaggio che Luca Alvisi, il gestore dell’edicola di via Lapi a Faenza, vuole mandare a tutti quelli che, come lui, hanno subìto le disastrose conseguenze dell’alluvione del 16 maggio. Non lo conoscevo di persona, ma non si contano le volte che avevo sentito parlare di un “Dado Luca” da mio nipote Pier Francesco che fin da piccolissimo ha trovato nella sua edicola un quasi magico punto di riferimento per i suoi vari interessi di svago e non solo. Nel vedere le foto che la ritraggono letteralmente sommersa da alcuni metri d’acqua dopo l’esondazione del Lamone, il mio pensiero è andato subito al bel rapporto, nato e continuato negli anni, fra un bambino e un edicolante, che in pochi attimi è stato spazzato via dalla violenza della fiumana. Proprio pensando a questo ho voluto mettermi in contatto con Luca Alvisi e giovedì scorso ci siamo incontrati nella sede del Piccolo. Ho avuto così modo di capire che quel “Dado”, come mio nipote l’ha sempre chiamato, è una persona estremamente motivata e ricca di umanità.
Luca è un giovanotto nato nel 1985 alla Celle dove ha frequentato le elementari fino alla quarta in una pluriclasse estremamente eterogenea, ma di cui conserva un bellissimo ricordo. Chiusa la scuola di Celle, ha continuato gli studi prima a Sant’Umiltà e poi all’Iti dove si è diplomato. Ha lavorato con soddisfazione per alcuni anni alle dipendenze di un’azienda faentina, ma in seguito alla grande crisi economica mondiale iniziata nel 2008, ha preso la decisione di mettersi in proprio scegliendo un’attività che non ha niente a che vedere con il lavoro svolto fino a quel momento. Grazie all’intraprendenza di cui è dotato e ai suoi risparmi, a 25 anni decide di fare l’edicolante e acquista l’edicola di via Lapi con la quale ha sempre avuto un particolare legame affettivo. Era lì, infatti, che da ragazzino, prima o dopo le lezioni a Sant’Umiltà, andava ad acquistare le figurine dei calciatori.
Dopo un breve periodo di rodaggio per capire ed entrare appieno in una moderna e corretta gestione dell’edicola, soprattutto per quel che riguarda le rese di giornali, riviste e di tutto quello che viene venduto, Luca è partito in quarta, offrendo ai suoi clienti tutta una serie di vari altri servizi: la vendita di cialde e capsule per le macchine da caffè, il ritiro e la spedizione di pacchi, la vendita di libri pubblicati da case editrici locali e nazionali e il pagamento di bollettini di vario genere. La sua edicola è diventata in poco tempo un punto di riferimento per i residenti della zona al di fuori delle mura e non solo. Il suo nuovo lavoro lo soddisfa, lo ripaga dei sacrifici che deve fare (fra questi, ad esempio, il doversi sempre alzare prestissimo) e nel 2020 decide di rinnovare il piccolo chiosco acquistato dieci anni prima per trasformarlo in un ambiente molto più ampio, accogliente, super accessoriato e ben inserito nel contesto urbano in cui si trova.
Nella notte fra il 16 e il 17 maggio l’ondata di acqua e fango, arrivata dopo la rottura dell’argine del Lamone, ha travolto e sommerso l’intero quartiere (ha superato addirittura le mura) lasciando dietro di sé la desolazione e lo sconforto di chi si è visto portare via il frutto di tanto impegno e sacrifici. Fra questi c’è “Dado Luca” che, nonostante tutto, è però deciso a non mollare. «Ogni volta che vado lì – mi dice – incontro la gente che conosco da tredici anni e che, con l’angoscia del momento e le lacrime agli occhi, mi chiede se torno, se riapro l’edicola. Sono persone disperate perché hanno perso tutto, ma vogliono ritrovare un po’ di normalità, non intendono spostarsi dalle loro case e vogliono ricominciare. Mi è stata offerta la possibilità di aprire un’edicola da un’altra parte, ma io ho deciso di rimanere lì e sto già lavorando per ristrutturare e ricreare quello che era un punto di riferimento per chi abita nella zona. Dovrò fare dei sacrifici, avrò bisogno di aiuti (confido anche nel GoFundMe, l’associazione che raccoglie donazioni in tutto il mondo), ma ce la farò! Lo devo ai miei due bambini, a mia moglie, alla gente di via Lapi. Sarà dura, ma sono convinto che tutti assieme ce la faremo a ricominciare». Oltre a ristrutturare “Dado Luca” è già in grado di offrire alcuni dei precedenti servizi, aiutiamolo quindi a tradurre in realtà il suo messaggio.
Mario Gurioli