Proseguono gli articoli redatti dagli studenti dell’Istituto Bucci di Faenza sull’alluvione. La ragazza qui intervistata si chiama Laura Piancastelli e ha 21 anni, è una studentessa universitaria e lavora al ristorante La Farena. Abita nella zona di via Orto Bertoni, e nella giornata del 16 maggio si è vista dover fronteggiare l’alluvione che ha colpito casa sua e tutta la Romagna.
Intervista a Laura Piancastelli, studentessa residente nell’Orto Bertoni
Laura, quali sentimenti hai provato quando hai visto l’acqua arrivare in casa tua?
Ho provato molta angoscia nel vedere l’acqua arrivare dal fiume, inondare il mio palazzo, allagando prima le cantine e poi i garage, ma anche paura perché l’acqua non si può controllare e quindi hai la percezione che la situazione ti possa sfuggire di mano.
Cosa hai fatto in seguito all’alluvione?
Non sono riuscita a dormire la notte, la mattina dato che non avevamo acqua e corrente in casa ci siamo spostati dai nonni, grazie alla canoa che mio padre aveva recuperato dalla cantina e montata in acqua. Mio padre ha anche aiutato anche altre persone della zona a raggiungere il semaforo su via Firenze, essendo che i soccorsi ancora non era arrivati poiché impegnati in altri salvataggi.
Riuscivi a dormire la notte?
Martedì notte è stato un incubo, si sentivano solo rumori di elicotteri che sorvolavano in cerca di persone da salvare. Quando poi a metà giornata, siamo arrivati dai miei nonni, ho dormito tutto il giorno.
Hai fatto del volontariato nelle ultime settimane?
Dopo la prima alluvione sono andata ad aiutare degli amici alluvionati. In seguito alla seconda alluvione in primis a casa mia, poi nelle zone più colpite, quindi in borgo e via Lapi.
Secondo te si poteva prevenire questa alluvione?
Si poteva prevenire soprattutto in seguito alla prima alluvione, si potevano sistemare gli argini, e fare pulizia dei fiumi, tutto ciò forse è stato impedito dal poco tempo. Penso che comunque abbiano fatto il possibile.
Che emozioni hai provato mentre eri in canoa e percorrevi le strade allagate con tuo padre e il cane?
All’inizio non realizzavo dov’ero, appena uscita di casa pensavo di essere in un fiume, fino a quando sono arrivata al semaforo e ho capito che quelle appena percorse erano le strade di casa mia, è stato molto forte l’impatto ed è un’esperienza che rimarrà impressa per sempre nella mia mente.
Hai perso qualcosa che per te era importante?
Personalmente ho solo perso degli scatoloni contenenti i miei quaderni delle scuole elementari e qualche vestito, ma la perdita più rilevante è stata quella di vari elettrodomestico e cose del negozio di pesca di mio padre.
a cura di Giacomo Camporesi, Riccardo Conceicao, Andrea Polsinelli
Foto: sfollati faentini il giorno dopo l’alluvione
Il progetto dell’Itip Bucci
A seguito del dialogo avuto con l’assessora alla Scuola, Formazione e Sport, Martina Laghi, con gli studenti della Classe 2° DM dell’Itip Bucci di Faenza la classe ha dedicando il suo tempo a un progetto interno, pensato dalla professoressa di lettere, Silvia Bezzi, che ha previsto interviste in merito all’alluvione. Gli studenti hanno intervistato esponenti delle forze dell’ordine, professori e studenti volontari, conoscenti che hanno purtroppo subito l’alluvione. Il prodotto finale ha visto la realizzazione di varie interviste svolte in questi giorni, tra cui questa.