“C’è un’emergenza che non si è ancora chiusa. Chiediamo la collaborazione dei cittadini ai massimi livelli. Siamo preoccupati”. È un messaggio tutt’altro che rassicurante quello lanciato dal prefetto di RavennaCastrese de Rosa e dal presidente della provincia Michele di Pascale, in relazione all’allerta meteo rossa diramato per i prossimi due giorni dall’agenzia di Protezione civile.

Il problema, spiegano, sono certamente le piogge previste ma soprattutto le fragilità del territorio, devastato in più punti dai movimenti franosi e dal maltempo che nei giorni scorsi ha provocato danni e una vittima. “I fronti arginali sono stati ricostruiti – spiega il prefetto – ma si tratta di opere provvisionali, con terre precarie. Il rischio è che si rompano di nuovo, con i fenomeni previsti domani per tutta la giornata e giovedì”.

Sorvegliati speciali sono gli argini collassati nell’ondata di maltempo di mercoledì 2 maggio, anzitutto, ma non solo. “Monitoreremo tutti i corsi d’acqua – spiega il prefetto – e se il livello dell’acqua sale, i Comuni dovranno chiedere ai residenti di evacuare ancora. Non sappiamo se di fronte a questa nuova ondata di maltempo, gli argini potranno resistere”. E aggiunge: “Chiediamo a chi abita nei pressi degli argini che sono collassati di andare via, se sta al piano terra, o di salire ai piani alti”.

“La rilevanza degli eventi che abbiamo davanti è correlata a quelli che abbiamo vissuto – aggiunge il sindaco di Ravenna e presidente della Provincia Michele de Pascale  – Non sappiamo come il nostro territorio ferito potrà reagire”. Ed elenca gli elementi di preoccupazione più forti: “In collina abbiamo frane che hanno interessato territori vasti, in due modi. Ci sono frane che hanno invaso le strade ma ci sono anche frane che hanno scavato sotto la strada e non abbiamo percezione di quanto e quanto sia pericoloso questo. Poi ci sono i punti di rottura arginale della precedente ondata di maltempo, sorvegliati speciali e infine il rischio di fontanazzi e di buchi negli argini dovuti all’azione di animali selvatici. Per questi stiamo monitorando con i volontari tutto l’argine dei fiumi perché questo può accadere ovunque”. Poi, un appello: “Il momento per sgombrare le cantine o portare via l’auto, se lo volete fare, è oggi. Nell’emergenza, occorre solo mettersi in salvo”.

A Faenza riallestiti luoghi d’accoglienza

Faenza si stanno riallestendo luoghi per l’accoglienza di eventuali famiglie che dovranno evacuare, spiega il sindaco della città più colpita, Massimo Isola: “Decine di dipendenti stanno portando volantini porta a porta per avvertire la popolazione. Stiamo riaggiornando lo spazio di accoglienza. Nelle zone più fragili è necessario evitare spostamenti e non stare al piano terra”. Il numero di telefono per ogni emergenza resta 0546691313.

A tema la questione risarcimenti con i parlamentari romagnoli

Intanto, si fa una primissima stima di quelli che potranno essere i danni delle alluvioni della scorsa settimana: «In situazioni analoghe, come quella di Senigallia, sono stati stanziati 400 milioni di euro di danni – spiega De Pascale -. C’è chi parla di un miliardo. Non sono cifre campate per aria. Si parla di centinaia di milioni di euro almeno”. Giovedì mattina, il presidente della Provincia ha convocato una riunione operativa di tutti i parlamentari eletti in Romagna per mettere a tema la questione risarcimenti. «Finora la filiera nazionale ha risposto al meglio alle nostre sollecitazioni ma si è parlato di stanziamenti per l’emergenza. Altri discorso sono i risarcimenti, che necessitano di una legge ad hoc e uno stanziamento di bilancio. Il discorso, su questo non si è ancora aperto. Ma  lo faremo”.