Fin dal 1972 il Comitato di Amicizia di Faenza si adopera per la promozione umana degli “ultimi” che vivono negli angoli più sperduti del Bangladesh. Per raggiungere questo obiettivo esso sostiene l’opera di generosi volontari che dedicano la loro vita a questo scopo. Laura Melano è fra questi e da oltre 50 anni si spende interamente affinché gli esseri umani maggiormente emarginati possano vedere una piccola luce in fondo al tunnel in cui la vita li ha fatti cadere. In questo periodo sta rivolgendo la sua attenzione principalmente verso le vedove e le donne con figli abbandonate dal marito.
Mesi fa si accorse dei problemi che alcune di queste avevano per la mancanza di un adeguato servizio igienico: erano costrette a fare la doccia alla sera, in un angolo del cortile di casa, sul quale avevano steso un telo sostenuto da quattro picchetti, che avrebbe dovuto nasconderle alla vista soprattutto di chi voleva approfittarsi di loro. Molti erano i casi di violenza che queste donne erano costrette a subire. Laura chiese al nostro organismo di sostenerla per la creazione di alcune costruzioni al cui interno vi fosse una turca e uno spazio nel quale la donna poteva depositare un secchio con acqua, usato per una doccia.
Costruite due casette per altrettante vedove, ma in tante vivono ancora in condizioni disperate
In questi ultimi mesi Laura, visitando i villaggi in cui maggiore era la povertà delle famiglie, si è accorta della triste situazione in cui vivono alcune vedove e le donne abbandonate dal marito. Alcune di loro hanno figli piccoli e la loro situazione è ancora più triste. Non avendo alcun sostegno economico, queste donne stanno inginocchiate ai bordi della strada con la mano tesa in segno di richiesta di aiuto. Le abitazioni di queste donne sono tuguri realizzati con canne e bastoni conficcati nel terreno sui quali sono appesi stracci e pezzi di nylon. Il tetto è ugualmente costituito da canne e bastoni sui quali sono posti un telo di plastica e un pezzo di lamiera. Il pavimento è in terra e, durante la stagione delle piogge, diventa una palude. In pratica, quelle persone vivono costantemente senza alcuna protezione in caso di pioggia e alcuna difesa contro il freddo dell’inverno, che anche in Bangladesh non fa sconti.
Prima e dopo gli interventi
Laura ha cercato di aiutarle donando loro una coperta, affinché si coprissero durante la notte. La vita di queste donne e dei loro figli è veramente indegna. Ha poi chiesto aiuto per costruire due casette in favore di due vedove. Grazie al sostegno offerto dal Comitato di Amicizia le due casette, il cui costo è stato di 3mila euro ciascuna, sono state realizzate e ora la situazione di quelle donne è diventata più umana. Il problema della estrema povertà delle donne che chiedono l’elemosina ai bordi della strada resta però molto grave e diffuso.
Dalle foto inviate da Laura si vede una mamma assieme ai suoi figli. Come casa hanno un asse sul quale si sdraiano per la notte, ma senza la difesa di quattro pareti e di un tetto. Per proteggersi dalla pioggia hanno un ombrello malandato, ma come possono poi difendersi durante la notte e dal freddo? Laura ha calcolato che per assicurare il cibo quotidiano a ciascuna di esse è necessario un contributo annuale di 200 euro, poco più di 50 centesimi al giorno. Durante una telefonata, in qualità di presidente del Comitati di Amicizia, ho promesso a Laura di sollecitare gli amici a offrire un aiuto urgente.
Come aiutare
Spero che le mie parole riescano ad arrivare al cuore di qualche anima buona. Se qualche lettore è disposto a contribuire, l’Iban su cui effettuare un bonifico è IT06U 08542 23700 000000017100.
Invito a indicare come causale Contributo per le vedove del Bangladesh.
Raffaele Gaddoni