Anche nel mondo dell’economia possono esserci dei risvolti sostenibili. Una parola tanto usata come sostenibilità trova infatti una declinazione particolare in campo manageriale. Parliamo di società benefit, ovvero di una gestione che prova a rendere oggetto di benefici comuni un’azione di business. Abbiamo approfondito il tema con la dott.ssa Sara Cirone, imprenditrice e fondatrice dell’omonima Società Benefit e ideatrice dell’Hub del territorio Emilia-Romagna, una fondazione di partecipazione che ha tra le sue funzioni quella di divulgare i temi sullo sviluppo sostenibile e sulla rigenerazione di territori, imprese ed enti, ma anche di formazione sui temi dell’economia sostenibile e di promozione del patrimonio territoriale. In altri termini: un ente non profit che ha come obiettivo quello di affiancare le istituzioni nel conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda Onu 2030 in tutti i suoi punti, dalla lotta al cambiamento climatico alla riduzione delle disuguaglianze, dal raggiungimento della parità di genere alla garanzia di un’istruzione di qualità.
Intervista a Sara Cirone, fondatrice dell’omonima società benefit
Dott.ssa Cirone, che cos’è una società benefit?
Si tratta di un’impresa che ha un’azione di business sul mercato, come ogni società, e in aggiunta ha un oggetto di beneficio comune.
Questo viene esplicato dalla società stessa sulla base della dichiarazione contenuta nel suo statuto; il beneficio varia da società a società. C’è un’indicazione specifica della legge (Legge 208/2015) che introduce questo in statuto in modo trasparente e stabilisce che pubblichi alla fine dell’anno un documento di rendicontazione di sostenibilità – e dunque non finanziaria – registrato congiuntamente al fascicolo di bilancio.
Quali vantaggi porta alle imprese del territorio?
Avere un bilancio sostenibile non porta a un vantaggio immediato, ma ad acquisire un nuovo paradigma gestionale. Un paradigma che permette di essere in grado di fare business generando valore e, contemporaneamente, producendo impatti positivi verso la società, verso l’ambiente e il proprio territorio. Il vantaggio quindi si può intendere in termini di reputazione, ma è anche un vantaggio etico-gestionale, intrinsecamente legato alla trasparenza, all’ambiente, al benessere della società stessa e alla propria catena di fornitura. Le società benefit promuovono una buona gestione di impresa rispetto al desiderio dei cittadini e dei territori, hanno un’attenzione particolare verso i consumatori, clienti e fornitori. Alla fine dell’anno pubblicano una valutazione degli impatti prodotti con un vero e proprio bilancio di sostenibilità. Si può dire che adottare come metodo quello di redigere un bilancio di sostenibilità sia l’applicazione concreta dei principi dello sviluppo sostenibile.
Dai benefici verso il territorio nasce anche la Fondazione Hub del Territorio E.R.. Di che cosa si tratta?
La Fondazione Hub del Territorio Emilia-Romagna è stata la prima ed è nata a dicembre 2020. L’idea è quella di aprire hub del territorio® in ogni regione che possano dialogare tra loro creando sinergie di tipo culturale e buone prassi applicative nei territori, enti locali, imprese private e imprese municipalizzate. L’obiettivo è parte del nostro beneficio comune volto a sostenere lo sviluppo locale e la creazione di nuova ricchezza sociale. Ma è stata creata una vera rete di persone, enti e imprese per perseguire questi obbiettivi verso il bene comune della nostra comunità.
Un esempio concreto di questo è il Report Integrato del Comune di Bologna, ce ne parli.
Andrea Ragazzini, membro di Sara Cirone Group S.r.l. società benefit, ha ideato l’applicazione in un’amministrazione pubblica del framework del report integrato, un modello tipicamente manageriale, di gestione d’impresa e rendicontazione di sostenibilità. Il primo comune è stato quello di Sasso Marconi. Il comune ha vinto per questo l’Oscar di Bilancio per il miglior report integrato d’Italia. Si tratta di un sistema di rendicontazione sostenibile e innovativo adottato per la prima volta in Europa e che ha l’obiettivo di rappresentare il processo di creazione di valore offrendo una valutazione di impatto sulle varie dimensioni. Questo metodo ha vinto anche un bando europeo che ha permesso di redigere quello dell’Unione della Romagna faentina. Lo scorso anno lo stesso report applicato al Comune di Bologna è finito nella terna finalista all’Oscar di Bilancio per enti locali e quest’anno nella terna finalista nella sezione Integrated Reporting ricevendo una menzione speciale.
Letizia Di Deco