Un protocollo d’intesa per contrastare il sovraindebitamento e il rischio usura in modo più capillare ed efficace. Questo l’obiettivo dell’accordo siglato in Curia a Bologna venerdì 13 gennaio tra la Fondazione “San Matteo Apostolo” onlus e i rappresentanti degli Ordini degli avvocati delle province di Bologna, Ravenna, Reggio Emilia e Parma.
Una convenzione che nasce sulla scia della legge n. 3/2012, che consente di comporre le crisi di liquidità delle persone fisiche, liberi professionisti, autonomi e imprenditori non fallibili in stato di sovraindebitamento. Una legge che ha colmato un vuoto normativo, spesso responsabile di diffuse situazioni di disagio economico e psicologico.
Il complesso iter previsto dalla normativa è affidato ad appositi “Organismi di composizione delle crisi” (Occ), emanazione degli Ordini degli avvocati o dei commercialisti, ai quali possono essere presentate le domande di esdebitamento da parte degli interessati. Accertata la natura non dolosa degli obblighi, ogni debitore è quindi affidato a un gestore della pratica che lo accompagna nell’espletamento della procedura. La Fondazione San Matteo, costituita nel 2006 dai vescovi della Regione ecclesiastica Emilia-Romagna a tutela delle vittime di situazioni di sovraindebitamento, «è interessata a creare sinergie con gli Occ» spiega Maurizio Rivola, presidente della Fondazione, «in quanto una situazione di indebitamento “patologico” è terreno molto fertile per situazioni a rischio usura». Il protocollo d’intesa appena siglato, infatti, grazie all’applicazione di agevolazioni di carattere finanziario ed economico, punta a porre la Fondazione come tramite più diretto tra le persone interessate alla procedura di esdebitamento e gli Occ provinciali, per potere loro consentire di avviare le pratiche richieste dalla legge.
Presente anche il vescovo di Cesena-Sarsina, monsignor Douglas Regattieri, in qualità di delegato per la Caritas della Conferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna. «È un momento importante per la nostra Chiesa regionale – afferma Regattieri – che appoggia e promuove l’attività della Fondazione San Matteo. Questa firma va incontro a coloro che sono nel bisogno e vuole far emergere questo disagio. Saluto volentieri questa firma, portatrice di attività di intervento verso chi ha bisogno. È il gesto di una Chiesa che si fa vicina e prossima, ascolta i bisogni del territorio, e cerca di andarvi incontro».
Una firma che per Bologna si configura come il rinnovo di un impegno, già sottoscritto tra le stesse parti il 15 Luglio 2021, in risposta alle difficoltà di tanta gente comune: «Il problema dell’usura a Bologna esiste» dichiara Elisabetta D’Errico, presidente dell’Ordine degli Avvocati felsinei «e lo hanno certificato alcune sentenze recenti. Per questo è importante che ci siano persone attente a questo fenomeno e credo che la Fondazione San Matteo possa fare molto, riuscendo a intercettare bisogni e disagi della comunità».
Un quadro preoccupante, d’altronde comune alle province coinvolte per la prima volta nel protocollo d’intesa. «Sentiamo la necessità di una presenza autorevole e professionale» riconosce Giuseppe Bruno, componente del direttivo dell’Occ Parma. «Per garantire un servizio di qualità a favore dei meno fortunati. A Parma, con la collaborazione del Comune, abbiamo istituito uno sportello gratuito per offrire una consulenza ai sovraindebitati. La categoria degli avvocati non è sempre vista bene, ma c’è una grande sensibilità: e la firma di questo protocollo ne è una testimonianza».
«La sinergia tra la Fondazione e gli Ordini è fondamentale per contrastare questi fenomeni» conferma Antonio Farini, presidente dell’Ordine degli avvocati di Ravenna. «Anche Ravenna soffre questa crisi, insieme alla crescente difficoltà, da parte di operatori economici e famiglie, di accedere al credito. Negli ultimi anni l’Ordine degli avvocati, insieme al Tribunale, alla Procura della Repubblica e all’Ordine dei commercialisti ha costituito un osservatorio per accendere un faro sui fenomeni dell’usura connessi ai reati fallimentari e per mettere in campo strumenti idonei a contrastarli».
Un’attenzione al territorio, alle sue criticità e al suo tessuto sociale, oggi più che mai fragile. Lo osserva anche Raffaella Pellini, segretario dell’Organismo di composizione delle crisi di Reggio Emilia: «L’Occ reggiano si impegna nella tutela delle persone disagiate. La situazione economica che viviamo evidenzia un livellamento verso il basso. Ed è sempre più il ceto medio a impoverirsi, soprattutto a seguito di separazioni, di divorzi: spesso si rivolgono alla Caritas totalmente incapienti. È chiaro che in gioco ci sono delle questioni sociali importantissime».
Margherita Mongiovì