L’associazione di promozione sociale, costituitasi nel novembre 2018, in particolare per la salvaguardia della Colonia di Castel Raniero, della casa del custode e del parco circostante, così come è previsto negli scopi statutari richiama l’attenzione sulla mancanza di informazioni riguardo l’utilizzo del finanziamento a fondo perduto di oltre 3 milioni e mezzo di euro, concesso dallo Stato per il recupero della Colonia medesima ed assegnato alla Sovrintendenza competente territorialmente al fine dell’avvio delle procedure necessarie ad avviare i lavori di recupero.
È noto a tutti lo stato di degrado con rischi di crollo della Colonia, in particolare della Torretta storica e del coperto.
Sta crollando anche la “casa del custode”.
Dall’approvazione del finanziamento ministeriale ci risulta non sia stato fatto nulla o quasi per la messa in sicurezza del complesso immobiliare, per la Colonia, e neanche per la “casa del custode”, edificio meno prestigioso, ma comunque tutelato.
Già prima della costituzione dell’Associazione, fin dal 2011, il Comitato Spontaneo Adottiamo Castel Raniero, aveva denunciato lo stato di degrado e sollecitato l’intervento della proprietà, ora ASP della Romagna Faentina nonché del Comune di Faenza.
Da allora sono passati 11 anni, è stato deliberato un finanziamento ed ancora i faentini non sanno se i lavori inizieranno. Intanto il degrado continua con il rischio che i due immobili crollino da un giorno all’altro.
L’associazione chiede di conoscere se il procedimento relativo al recupero della Colonia, a cui il finanziamento è stato destinato, è stato avviato e in caso affermativo vuole conoscere se esiste un “responsabile del procedimento ” a cui far riferimento.
Vorremmo, al riguardo, avere chiari interlocutori. Sovrintendenza, proprietà, amministrazione comunale, non sappiamo quali di questi tre soggetti siano responsabili dell’avvio del processo di recupero.
Esiste il rischio di perdere i finanziamenti? In questo caso la comunità ha diritto di conoscere i soggetti a cui attribuire eventuali responsabilità.
Qualora questo rischio non vi sia si chiede di rendere noto ciò che fino ad ora è stato fatto e cosa si deve ancora fare per vedere avviare i lavori di recupero.
Sembra che una delle cause dei ritardi sia la definizione della destinazione d’uso finale della Colonia. Riteniamo la destinazione d’uso fatto secondario rispetto al recupero del grezzo.
Chiediamo dunque la costituzione di una conferenza dei servizi convocata dalla proprietà ASP della Romagna Faentina, con Comune di Faenza, Soprintendenza, ed altri stakeholders principali quale l’Associazione Adottiamo Castel Raniero ed altre realtà interessate.
L’associazione auspica che le Istituzioni coinvolte (Sovrintendenza, ASP della Romagna Faentina e Comune di Faenza ) si muovano in fretta, e chiede in tempi brevi informazioni precise sullo stato del procedimento volto al recupero della Colonia, bene comune, come tale appartenente alla Comunità Faentina.
Il Consiglio Comitato adottiamo Castelraniero