Nei nove Comuni della Bassa Romagna sarà mantenuta la riduzione dello spegnimento dell’illuminazione pubblica nelle ore notturne. Lo hanno deciso i sindaci dopo un confronto maturato a un mese dai primi spegnimenti e in seguito al cambio di rotta adottato da alcuni Comuni limitrofi.
«In queste settimane di prova di riduzione dell’orario di accensione dell’illuminazione pubblica non sono state rilevate ulteriori particolari criticità da attribuire agli spegnimenti – sottolineano i sindaci – lo stesso Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica ha appena reso noto che la misura non ha provocato un aumento dei reati.
Dunque, al di là delle preoccupazioni esposte da alcuni cittadini, non ci sono elementi concreti per ritenere inadeguata la misura adottata. Alcuni comuni stanno comunque valutando leggere rimodulazioni durante il prossimo periodo festivo, per consentire a tutti di festeggiare nel migliore dei modi».
Ad oggi lo spegnimento delle luci in Bassa Romagna ha consentito un risparmio di circa 150.000 euro in un mese nei nove Comuni.
«Per dimensione e complessità dei centri abitati le nostre realtà hanno peculiarità che permettono di contenere i disagi, pur presenti, derivati dagli spegnimenti della pubblica illuminazione, se limitati a poche ore della notte – continuano i sindaci -. Ma ricordiamo che il motivo obbligato che guida questa scelta è quello della riduzione dell’incidenza delle bollette sui bilanci dei Comuni.
I soldi pubblici che stiamo risparmiando e che dobbiamo continuare a risparmiare sul fronte energetico sono fondi che servono per continuare a far funzionare al meglio servizi come le scuole o i servizi sociali: come si suol dire, ‘la coperta è una’, noi abbiamo scelto di intervenire minimizzando il più possibile sacrifici o rinunce per i cittadini. La situazione potrebbe ragionevolmente mutare con il rientro dei costi dell’energia o con l’auspicabile intervento dello Stato a sostegno dei Comuni».
Infine, un pensiero all’ambiente: «in ogni sede si ribadisce che l’ambiente è tra le priorità dei nostri tempi, ma non appena una scelta va in una direzione di maggiore sostenibilità, qualcuno protesta – concludono i sindaci -.
Pensiamo alla campagna nazionale di sensibilizzazione ‘M’illumino di meno’, che da oltre vent’anni cerca di fare passare il messaggio sul perché sia auspicabile un contenimento dei consumi su tutti i fronti. A maggior ragione nell’attuale contesto internazionale».