È stata una giornata intensa, domenica scorsa, quella di don Pietro Scalini. Giornata di saluti, a cominciare dalla chiesa di Pezzolo, dove ha celebrato e iniziato i ringraziamenti con tanto di parentesi finale in russo per un affettuoso commiato e incoraggiamento alla famiglia ucraina ospite in canonica, perché profuga dalla guerra. Poi un salto a conclusione della Messa delle 9.30, quindi la concelebrazione alle 11 con don Emanuele e don Adeodato, presenti anche sindaca e vice sindaca. Qui don Pietro ha ringraziato della vicinanza dei fedeli nei cinque anni del suo servizio e, similmente a papa Francesco, ha chiesto preghiere. «Senza la preghiera non si va da nessuna parte!». E ha spronato tutti non tanto a fare delle cose, che pure ci sono e servono in ogni parrocchia, ma a cercare il Signore. Sempre!
La sindaca Valentina Palli ha espresso gratitudine ricordando la stretta collaborazione, esercitata nei fatti da don Pietro, fin dal suo insediamento tre anni fa. Quando ha condiviso in prima persona la raccolta viveri in tempo di Covid-19, ma poi ha collaborato anche nel dare soluzione in casi concreti di povertà. Alba Liverani ha quindi letto un messaggio di ringraziamento a nome della comunità parrocchiale a conclusione del quale, nell’augurargli un buon viaggio e un buon servizio accanto al vescovo mons. Paolo Pezzi, lo si affida anche alla intercessione delle nostre Beate: «Il Signore benedica voi e tutti i nostri fratelli ortodossi. Lo diciamo affidandoci a Maria gran Madre di Dio, per intercessione delle nostre beate Margherita e Gentile che tanto ebbero a cuore la sorte dei sacerdoti della loro epoca e non hanno di certo perso quell’attenzione ora che godono della vita eterna».
Quindi, ci si è trasferiti in Oratorio don Bosco per un aperitivo e i saluti a quattr’occhi. Don Pietro sarà incardinato in Russia in questi giorni dove inizierà il suo servizio fra i cattolici della città di Novgorod.
Giulio Donati