La passione per la meccanica e la robotica l’ha portata dai “tre colli” di fronte al Capo dello Stato. Chiara Montaguti, giovane studentessa brisighellese, ha ricevuto il titolo di Alfiere del Lavoro dalle mani del presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, al Quirinale. «Una sensazione particolare. Forte! – ci dice -. Mi sono ritrovata in un salone immenso al cospetto del presidente, ministri e loro collaboratori, oltre che altri cavalieri del lavoro». Il prestigioso titolo è andato a un gruppo di 25 studenti italiani appena diplomati. Chiara ha ottenuto la maturità nel giugno scorso con un perentorio 100 e lode, all’Istituto Tecnico Industriale Marconi di Forlì dove ha frequentato il corso di Meccanica. E ora, nella scelta universitaria, si è orientata su di un percorso per doppia laurea, con iscrizione a Meccanica e Meccatronica a Imola e Matematica all’Università di Bologna.

Diplomata all’Istituto Tecnico di Forlì, ha progettato un piccolo robot “per aiutare le persone in difficoltà”

La scelta di questo indirizzo di studi, per Chiara, è iniziato ai tempi della scuola media. «Ho avuto un professore che mi ha appassionato al disegno tecnico. E a Forlì ho incontrato altri professori con cui sviluppare questa passione grazie anche all’uso di sistemi di programmazione e a nuove tecnologie. Al termine dei cinque anni abbiamo poi realizzato il progetto di un piccolo robot, inserito in un programma Erasmus, in collaborazione con un gruppo di studenti francesi e stampando i pezzi con una stampante 3D». Il piccolo robot ha ricevuto il compito di spostare delle provette. «Grazie alle intelligenze artificiali – continua – mi piacerebbe fare qualcosa di utile per persone in difficoltà. Penso magari a ragazzi affetti da autismo. Forse potrebbero esprimere meglio le loro esigenze e necessità».

Chiara è anche una majorette della Banda del Passatore di Brisighella

Il viaggio verso Roma è stato pieno di attesa, in compagnia della mamma che non si sarebbe aspettata un riconoscimento di tale prestigio per una figlia che non aveva scelto un Liceo ma una scuola Tecnica. Un viaggio comunque normale e in buona parte al telefono. Un continuo messaggiare con le amiche contente per Chiara e pronte anch’esse, al ritorno dell’amica, a farle l’intervista sulle impressioni vissute dalla coetanea nei palazzi della capitale. E se i voti eccellenti possono lasciar pensare alla ragazzina “secchiona” continuamente sui libri e al computer, Chiara ha una passione legata a Brisighella: è una majorette nella Banda del Passatore. «Da sette anni – ci dice – e ora do anche lezioni a tre giovani pronte a sfilare con me».

Giulio Donati