La crescita esponenziale dei costi di produzione in campagna si abbatte anche sulla vendemmia 2022 con aumenti medi del 35% dovuti alle tensioni su energia e materie prime generate dalla guerra in Ucraina e incrementi unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi.
E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare le previsioni di vendemmia dell’Ismea, Assoenologi e Unione Italiana Vini che ipotizzano una sostanziale stabilità produttiva.
“Nella nostra provincia – commenta Michele Tampieri, giovane produttore vitivinicolo e Dirigente di Coldiretti Ravenna – le rese produttive, nonostante un’inedita stagione meteoclimatica caratterizzata dalla forte siccità, sono buone, così come la qualità delle uve. I problemi – prosegue – sono legati semmai ai costi di produzione che sono letteralmente esplosi, a partire da quelli energetici sostenuti per irrigare durante i mesi primaverili ed estivi”.
A pesare sul comparto vino, prima voce dell’export agroalimentare nazionale, sono infatti gli aumenti dei costi di produzione diretti o indiretti a causa del caro energia. Nei vigneti si registrano rincari che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio.
Una bottiglia di vetro – spiega Coldiretti – costa fino al 50% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali.
Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%.
Problemi anche per l’acquisto di macchinari, soprattutto quelli in acciaio, prevalenti nelle cantine, per i quali è diventato impossibile persino avere dei preventivi.
Una situazione che mette a rischio un sistema che a partire dalla vendemmia offre opportunità di lavoro a 1,3 milioni di persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio.
Secondo una ricerca di Coldiretti, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano ben diciotto settori di lavoro dall’industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie e molto altro.
Da difendere c’è l’intero patrimonio vitivinicolo locale con Ravenna – spiega il direttore della Coldiretti provinciale, Assuero Zampini – che rappresenta la provincia con la più ampia superficie vitata della regione.
Serve – conclude – un intervento immediato che garantisca alle imprese di avere il massimo degli aiuti al fine di scongiurare il rischio concreto di un crack del comparto dato che l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera”.