La 49esima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani che si è svolta a Taranto dal 21 al 24 ottobre 2021 ha individuato 4 obiettivi concreti tra cui la costituzione di comunità energetiche.
La scelta di costituire una comunità energetica è una scelta etica, frutto di un cammino di riflessione a partire dall’enciclica Laudato sì e fondato sulla consapevolezza che l’umanità intera è chiamata a prendersi cura della “casa comune”. Tale scelta consente, altresì, di sperimentare che l’ecologia integrale proposta dalla Chiesa si può tradurre in un impegno concreto per realizzare un nuovo modello di sviluppo umano, economicamente sostenibile, giusto e inclusivo, contribuendo alla decarbonizzazione e a garantire la sicurezza energetica del Paese.
Che cos’è una comunità energetica?
Il decreto legislativo 199/2021 che disciplina la promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, in attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018, definisce la comunità energetica un soggetto giuridico che si basa sulla partecipazione aperta e volontaria di persone fisiche, imprese, associazioni, enti locali, enti religiosi e che ha come obiettivo principale quello di fornire benefici ambientali, economici e sociali ai suoi membri e alle comunità locali in cui essa opera, beneficiando anche di incentivi di natura fiscale, tariffaria e finanziaria che le consentono di ridurre i costi degli investimenti necessari alla costituzione e alla operatività.
Le 5 tappe
La Settimana Sociale dei Cattolici Italiani di Taranto ha individuato 5 tappe per avviare una Comunità energetica:
1. formazione: invitare cittadini, membri della comunità ecclesiale, associazioni, enti locali, imprese ed enti ecclesiastici a vivere un percorso di formazione e discernimento orientato alla costituzione di una comunità energetica;
2. consumo condiviso: creare una impresa cooperativa o un’associazione per il consumo congiunto di energia elettrica, godendo dei benefici tariffari e fiscali previsti dalla legge;
3. fattibilità e progettazione: con il supporto di tecnici specializzati, effettuare uno studio di fattibilità e un progetto tecnico e finanziario, con possibilità di accesso a risorse del PNRR e/o di altre provvidenze pubbliche;
4. comunità energetica: creare una comunità energetica in forma di impresa cooperativa per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili;
5. finanziamento e realizzazione: accedere al credito bancario dedicato e realizzare gli impianti di produzione e di stoccaggio dell’energia elettrica.
La materia risulta, quindi, di particolare complessità perché richiede l’esame di problematiche economico-finanziarie, giuridico-fiscali, tecnico-progettuali, socio-ambientali.
Per questi motivi la Conferenza Episcopale Italiana invita a istituire nelle Diocesi gruppi ad hoc per esaminare la situazione, riunire competenze multidisciplinari, elaborare progetti che possano rappresentare per le nostre comunità ecclesiali uno stimolo alla costituzione di comunità energetiche le cui coordinate siano quelle umanistiche e comunitarie.
Le nomine del vescovo Mario
Premesso questo percorso, il vescovo Mons. Mario Toso ha nominato la Commissione per la costituzione delle comunità energetiche che è così composta:
Ing. Massimo Alberti
Giorgio Erbacci
Don Davide Ferrini
Dott. Maurizio Ghini
Ing. Luca Ghirotti
Fabrizio Liverani
Dott. Andrea Pazzi
Dott.ssa Giovanna Randi
Dott. Flavio Venturi
Ing. Pier Luigi Zanotti.
La Commissione, che deve concludere il lavoro consegnando al Vescovo una proposta di lavoro, è costituita ad tempus e cessa dalle sue funzioni quando ha portato a termine il proprio mandato.