Raccolta differenziata all’80%, riciclaggio al 66% e stop alla pianificazione di nuove discariche per i rifiuti urbani indifferenziati. Questi gli obiettivi del Piano regionale di gestione dei rifiuti e per la bonifica delle aree inquinate 2022-2027 approvato il 12 luglio dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Il traguardo è stato tagliato dopo un anno di approfondimenti, con il coinvolgimento dei firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima, oltre che della Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità. «Adesso si apre una stagione di intensa attività – commenta l’assessora all’Ambiente Irene Priolo – che vedrà il coinvolgimento di tutta la società, perché solo in questo modo si potranno raggiungere i risultati che ci siamo posti e portare la nostra Regione a un nuovo modello di sviluppo economico, proseguendo una tradizione di innovazione e capacità del sistema imprenditoriale e dei cittadini di rispondere alle sfide».

Il Piano per la prima volta include anche la bonifica delle aree inquinate

Tra gli obiettivi fissati, primo fra tutti il raggiungimento dell’80% di raccolta differenziata al 2025 (dieci punti percentuali in più rispetto al piano precedente), come stabilito dal Patto per il Lavoro e per il Clima. Prevista anche l’estensione della tariffa puntuale (che penalizza chi non si impegna nella differenziata), già adottata da 101 Comuni in Emilia-Romagna. A questo si affianca una specifica strategia sulle plastiche, sulla riduzione dei rifiuti alimentari e sull’incremento della qualità della differenziata. Vera sfida la gestione dei rifiuti speciali, dove, la prevenzione della produzione si unirà alla riduzione del 10% delle quantità inviate in discarica e ad interventi per assicurare l’autosufficienza regionale nello smaltimento secondo il principio di prossimità. Per la prima volta, inoltre, il Piano rifiuti include anche la bonifica delle aree inquinate, per restituirle alle comunità con nuovi usi e contrastare il consumo di suolo. E su questo ci sono a disposizione oltre 32 milioni per i siti orfani e altri 17 milioni per il Sin (sito contaminato di interesse nazionale) di Fidenza.

L’economia circolare sarà una leva importante per arrivare alla neutralità carbonica entro il 2050. A questo proposito, la Regione può contare su fondi per 43 milioni dedicati a promuovere l’economia circolare, oltre ad altre risorse destinate dal Pnrr alla gestione del ciclo dei rifiuti e all’impiantistica, ancora da assegnare da parte del Ministero per la transizione ecologica. L’economia circolare deve, inoltre, essere soprattutto un’efficace strategia industriale che porti allo sviluppo di nuove filiere e ricerche sui prodotti, che vadano ad esempio nella direzione dell’ecodesign, in sostanza un approccio che consenta la diminuzione dell’utilizzo di materie prime e la valorizzazione vera del rifiuto come risorsa. Il Piano è soggetto a un monitoraggio annuale e a uno intermedio più completo al 2025 (una sorta di tagliando in corso d’opera), uno strumento importante per evidenziare eventuali scostamenti dagli obiettivi previsti, anche in considerazione di mutazioni normative o del contesto geopolitico, economico e sociale.