Bella partecipazione di pubblico, ieri sera, nel giardino del Tennis Club Faenza per l’ultimo appuntamento stagionale con la narrativa sportiva. Durante la serata, stimolato dalle domande del presidente del circolo Andrea Ciani, il giornalista Stefano Semeraro, attuale direttore dello storico mensile “Il Tennis Italiano”, ha presentato il suo libro “I Fab Four. Federer, Nadal, Murray, Djokovic: vent’anni di sfide che hanno cambiato il tennis”, edito da Sonzogno, “palleggiando” sull’argomento con Ludwig Monti, biblista, collaboratore di diverse riviste religiose e dello stesso “Il Tennis Italiano”.
Dall’alto della sua esperienza, Semeraro ha tratteggiato la parabola sportiva ed umana dei quattro grandi protagonisti del tennis contemporaneo, svelandone segreti e manie.
Bolognese di nascita, Semeraro conosce bene il Tennis Club Faenza: «Questo circolo ha una storia prestigiosa – dice – In Italia il tennis è fatto di tradizioni familiari e cittadine, di posti speciali come questo, dove qualcuno tempo fa ha piantato un seme ed è cresciuto un albero prosperoso e robusto».
«Ricordo con particolare piacere Raffaella Reggi, che collaborava con me quando ero al periodico “Matchball”, scrivendo la rubrica di posta “Ditelo a Raffi”. Reggi, quando giocava, era la grinta fatta persona. Aveva una gran voglia di vincere e la gioia di competere, quello che oggi molti vedono in Nadal».
«Non dimentichiamo che oggi un faentino, Andrea Gaudenzi, è presidente dell’Atp. L’ho conosciuto quando era un ragazzino. Ricordo che la mamma di Andrea ci veniva a portare le scarpe da consegnare ad Andrea, quando sapeva che saremmo andati a vederlo in un torneo.
Ho avuto sempre grandi stima di lui. I fatti lo dimostrano: ha saputo costruirsi una brillante carriera, fuori e dentro gli ambienti del tennis».