Giovani appassionati della nostra Casa comune in cammino. È partito all’Opera Santa Teresa “Creattivo”, il camp per giovani tra i 18 e i 30 anni sui temi della sostenibilità e dei nuovi stili di vita organizzato dalla Caritas e dalla Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Ravenna. Ad accogliere i partecipanti, alcuni dei quali provenienti anche da Spoleto e da Roma, sono stati l’arcivescovo di Ravenna-Cervia monsignor Lorenzo Ghizzoni e il vescovo di Faenza-Modigliana, monsignor Mario Toso, delegato per la Pastorale Sociale della Conferenza episcopale emiliano-Romagnola.
Un percorso partito dalla Settimana sociale dei cattolici di Taranto
L’idea di questa settimana di studio e lavoro sui temi della sostenibilità, ha spiegato in apertura Luciano di Buò, direttore della Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Ravenna-Cervia è nata dopo la 49esima settimana sociale di Taranto ed è cresciuta grazie ad una serie di alleanze e reti con aziende e realtà del territorio sensibili su questi temi. Citando una frase di Leonardo Becchetti, Di Buò ha spiegato che “Non dobbiamo chiedere il cambiamento ai potenti, ma dobbiamo avviarlo noi. Non dobbiamo lamentarci per quel che accade, ma ricordarci che siamo consumatori e cittadini: e con le nostre scelte possiamo favorire le aziende responsabili”
Mons. Ghizzoni: “Questi temi devono entrare nella vita quotidiana”
“E’ un bel segno che ci siano giovani che si interessano di questi valori – ha aggiunto l’arcivescovo di Ravenna-Cervia monsignor Ghizzoni – che sono antichi e nuovi. È frutto di un fermento che sta crescendo. Spero che questa esperienza vi faccia entrare in questi temi e diventare testimoni. Non può fermarsi tutto a livello intellettuale: questi temi devono entrare nella vita quotidiana. La terra è casa per tutti e dobbiamo combattere quello che la rovina ma soprattutto educare a preservare tutto quello che ci è stato donato”.
“È una sfida importante quella alla quale ci troviamo di fronte – ha aggiunto l’assessore Igor Gallonetto in rappresentanza del Comune -. C’è solo un pianeta e questo dice anche l’unicità di quello che siamo. Bisogna iniziare a pensare al noi più che all’io. Quel che ci deve condurre non è stare dalla parte giusta del mondo ma stare in un mondo giusto”
Mons. Toso: “La nostra casa comune è in forte pericolo e noi ne abbiamo responsabilità. Serve un movimento globale e in fretta”
“È questione di vita e di morte – ha detto senza mezzi termini il vescovo Mario Toso -. La situazione si aggrava sempre di più. Il nostro pianeta che è la casa comune è in forte pericolo e non c’è un pianeta di riserva. La nostra vita dipende dalla vita della terra”
Monsignor Toso ha fatto riferimento a un articolo di Science di qualche settimana fa dal quale emerge che gli accordi di Parigi sul clima “sono già saltati: non li rispetteremo mai. Non solo non stiamo facendo abbastanza ma continuiamo la folle corsa verso il surriscaldamento globale. Noi dobbiamo avere un sussulto. È implicata la nostra dignità, la nostra responsabilità del nostro pianeta”. “Per risolvere la questione ecologica – ha chiarito monsignor Toso citando l’enciclica Laudato Sì – dobbiamo essere un movimento globale, mondiale: se non siamo convinti di questo perdiamo ulteriore tempo. Nel giro di 30 anni le fonti petrolifere saranno esaurite. In questi 30 anni si deve investire in energia rinnovabili…serve tempo, bisogna organizzare le cose, gli stili di vita”.
“Il Creato ci è stato dato – ha aggiunto – perché ne siamo amministratori. Se continuiamo a credere che non abbiamo responsabilità e non abbiamo la cura del Creato e degli altri popoli, andremo incontro a una sicura tragedia. Le ragioni di fede ci dicono che le persone sono eminenti rispetto ad altri esseri umani e per questo sono responsabili degli altri”. Poi l’invito ai giovani, in particolare a leggere la Laudato Sì: “Questo testo me lo sono letto almeno una quindicina di volte: se io devo fare un invito a voi, è questo, leggetelo almeno una volta. Questo testo fa parte della dottrina sociale della chiesa, che è un sapere interdisciplinare ed è entro un contesto transdisciplinare. Un metodo che si avvale di vari momenti: vedere, giudicare alla luce dei grandi principi (l’uomo è a immagine di Dio), agire cioè costruire il nuovo, superando il vecchio, celebrare…”.
È l’ecologia umana integrale la nuova categoria che viene evidenziata nell’enciclica di papa Franceso, sottolinea mons. Toso: questa categoria riguarda l’educazione dell’uomo. “Non risolveremo i problemi dell’ecologia ambientale senza un’ecologia umana integrale. Questi aspetti sono interconnessi. La Dottrina sociale della Chiesa non può essere solo teoria ma deve essere qualcosa di vissuto: per questo servono delle buone pratiche, come diga contro lo tsunami. Nuove scelte, nuovi atteggiamenti, nuovi stili di vita: economia circolare comunità energetiche, finanza a servizio dell’ambiente, politica ed economia. C’è bisogno di educare i giovani a questi stili di vita”.
Ed è proprio questo uno degli obiettivi di Creattivo il cui programma prevede per oggi una serie di attività di volontariato tra l’Opera santa Teresa, il Nuovo Villaggio del Fanciullo e la mensa di San Rocco, al pomeriggio alle 17 un talk con Leonardo Becchetti e il professor Stefano Zamagni collegati in video-conferenza e Adriano Sella in presenza e, alla sera, un gioco di ruolo per le vie della città