Ripartire con coraggio dalle comunità, dalle competenze, dai giovani. Sono questi i punti chiave emersi dal convegno del 4 maggio scorso Ripopolamento: proposte per invertire la rotta promosso dalla Pastorale sociale della Diocesi. A essere coinvolte nella serata al teatro dei Sozofili di Modigliana sono state amministrazioni e associazioni di quattro Comuni: oltre a Modigliana anche Brisighella, Tredozio e Marradi. Vallate diverse per storia e caratteristiche, ma unite dal fatto di vivere le stesse difficoltà. Il convegno è stata l’occasione per condividere problematiche e buone pratiche , trovando soluzioni e linee guida comuni. A sottolineare l’urgenza del tema sono i numeri: Modigliana e Brisighella dal 2013 hanno un indice della popolazione negativo costante, Marradi addirittura da venti. In sette anni, Tredozio ha avuto un calo di 150 residenti, per una popolazione che supera di poco i 1.100 abitanti.

I trend demografici: nel 2022 finora a Modigliana solo 6 nati

Nel 2020, Modigliana ha avuto 22 nati e 51 deceduti. Nel 2021, 26 nati e ben 78 deceduti, anche se 30 persone in più sono venute a vivere a Modigliana. Nel 2022, a fine aprile, solo 5 nati e 21 deceduti. «L’andamento è drammatico» ha commentato il sindaco Dardi. Il sindaco Triberti ha sottolineato come lo spopolamento a Marradi proceda da oltre 60 anni e oggi si è sotto i 3mila abitanti. Dal 2013 il trend è negativo anche a Brisighella e, fino al 2020, la variazione assoluta in sette anni è stata -417 abitanti. Nello stesso periodo Tredozio ha avuto un calo di 150 abitanti.

Gabriele Locatelli e il progetto Oltreterra

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«Per cambiare la rotta abbiamo urgente necessità di portare in montagna le competenze adeguate. Se non abbiamo le persone per portare avanti progetti innovativi per i territori montani, non riusciremo mai a invertire il trend» . Sono queste le parole di Gabriele Locatelli, coordinatore di Slow Food – Oltreterra, un progetto formativo nato dalla voglia di fare rete per costruire insieme la montagna di domani. «E il sogno della montagna che vorremmo noi che viviamo in montagna – commenta Locatelli -. Una montagna che ci permette di avere una vita e un lavoro dignitoso. L’obiettivo è cercare di invertire la tendenza di andare via dalla montagna. Lavoro e servizi sono al centro di questa riflessione, ma i servizi nascono quando c’è il lavoro». A testimoniare il coraggio della filosofia di fare rete di Oltreterra, c’è il fatto che tutti i progetti messi in campo sono condivisi senza copyright.

Le mense agricole

Unire scuola e prodotti sani del territorio: un’idea di per sé banale, ma raramente applicata. Tra le iniziative messe in campo da Oltreterra c’è quella delle mense agricole, con cui migliorare l’alimentazione nelle scuole e garantire l’accesso al mercato per le aziende agricole del territorio. Anche per progetti di questo tipo, però sono fondamentali persone e competenze. «Sono tanti i giovani rinchiusi in casa con competenze – conclude Locatelli – bisogna andare a cercarli. E non fatevi sopraffare dall’invidia per poter costruire una comunità solidale».

Il vescovo Mario: La persona al centro

«Anche per il ripopolamento delle comunità montane abbiamo visto come tante problematiche siano interconnesse tra loro – ha detto il vescovo Mario sintetizzando i vari interventi -. Nel mondo del lavoro, la prima risorsa è il lavoratore e dunque bisogna investire innanzitutto sulle persone. Servono nuove politiche a sostegno delle famiglie e delle nuove nascite. Inoltre[UTOPIA-SX] dobbiamo essere comunità, fare rete mettendo insieme le competenze. Ai giovani dico che è importante che tornino a impegnarsi in politica, superando l’individualismo libertario che diventa la regola aurea per tutto».

Samuele Marchi
Roberta Tomba