Gentile Direttore,

il Parlamento ha stabilito, con Legge 5 maggio 2022, n. 44 che il 26 gennaio diventi la “Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini”, in ricordo della tragica battaglia di Nikolajevka, in Ucraina, del 26 gennaio 1943.

Peccato che gli alpini italiani fossero là come invasori alleati dei nazisti. Infatti, l’armistizio fu comunicato agli italiani l’8 settembre del 1943.

Questo modo di onorare certi avvenimenti storici, mi ricorda, negativamente, quanto fatto anni fa per celebrare i caduti della battaglia di El Alamein, dell’ottobre-novembre 1942, dove, parimenti, l’Italia fascista era alleata con i nazisti. Anche in quell’occasione vinsero i nemici di allora: gli Alleati. Essa rappresentò, assieme alla battaglia di Stalingrado, la svolta nella storia del secondo conflitto mondiale.

I morti vanno sempre rispettati, ma ugualmente occorre ricordare che se allora avessero vinto i soldati italiani, obbedienti al governo fascista, probabilmente il mondo sarebbe stato governato da Hitler.

L’obbedienza non sempre è una virtù e comunque non esonera dalle proprie responsabilità. Come oggi hanno ben compreso I soldati russi obiettori di coscienza.  

Davide Patuelli

Faenza