Un aperitivo con musica per conoscere le tante attività che porta avanti il Cav, Centro di aiuto alla vita di Faenza. Sabato 28 maggio in piazza del Popolo dalle 17 alle 20 è in programma un momento di festa dove, allo stand allestito per l’occasione dal Cav, sarà possibile incontrare volontari e volontarie dell’associazione, che, tra un pezzo di pizza e un bicchiere di vino, spiegheranno le proprie attività: dall’aiuto prezioso alle mamme e alle famiglie fino a tante altre iniziative di supporto con tutta la comunità. Un’occasione anche per intercettare la voglia di spendersi in questo servizio da parte di nuovi volontari. «Siamo soprattutto in cerca di giovani che condividono i nostri valori – spiega Anna Lisa Celestini, presidente Cav Faenza -. Sono diversi gli ambiti nei quali è possibile dare il proprio contributo, da attività di sensibilizzazione verso la cittadinanza fino all’accoglienza agli utenti, dopo aver ricevuto un’adeguata formazione».
La presidente Anna Lisa Celestini: “Cerchiamo in particolare di farci conoscere ai giovani”
La mission del Cav è la prevenzione dell’aborto volontario e la difesa della vita nascente, fornendo un aiuto concreto alla madre e alla famiglia. «Nel fare questo – spiega – ci approcciamo sempre con un atteggiamento di ascolto e vicinanza verso la persona che si trova di fronte a una gravidanza inaspettata. Ci mettiamo a fianco alle sue difficoltà per aiutarla e capire quale strada intraprendere. Accogliamo la donna in maniera gratuita: deve sentirsi libera di raccontarsi. Un aspetto fondamentale è non farla sentire sola. La scelta dell’aborto spesso viene affrontata in solitudine, senza poter esternare le proprie emozioni a qualcuno: ecco noi offriamo una vicinanza in grado di recepire queste emozioni e proporre strade che da soli sembrano più difficili da affrontare».
Il contesto sociale mette in difficoltà le famiglie: dal Cav attivati diversi progetti specifici per aiutarle
Diverse le problematiche che possono nascere da una gravidanza inaspettata: da quelle di tipo economico fino alla non accettazione della nuova nascita da parte del marito e dei famigliari. «Queste donne vengono liberamente da noi e liberamente scelgono poi cosa fare – spiega la presidente – Noi offriamo la nostra vicinanza e supporto e, sulla base di progetti specifici, anche aiuti materiali, come pannolini e abbigliamento, ed economici». Le attività del Cav vengono portate avanti in collaborazione con Caritas e Servizi sociali, la Papa Giovanni XXIII, i consultori familiari e altre realtà. A rivolgersi all’associazione, negli ultimi anni, sono in maggioranza le famiglie straniere. E nell’ultimo periodo si è fornito aiuto anche a diverse donne ucraine arrivate in Italia con i propri figli. «Seguiamo anche diverse famiglie italiane – precisa – che sono messe a dura prova dal contesto sociale che viviamo. La pandemia, la perdita del lavoro, l’aumento dei costi delle utenze: sono tutte difficoltà ulteriori che gravano sulle famiglie e che possono metterle in crisi».
Oggi si sceglie tutto troppo velocemente, ma la gravidanza ha richiede i suoi tempi
Negli ultimi anni l’approccio al tema dell’aborto è molto cambiato, soprattutto con l’avvento delle varie pillole abortive di cui c’è stata una grande diffusione. «Oggi possono essere acquistate senza ricetta e agiscono in maniera molto veloce sull’organismo con un forte impatto ormonale – spiega Celestini – di fatto, nell’assumerle, non ci si prende più del tempo per pensare a quello che sta succedendo. È purtroppo una scelta in linea con la velocità imposta dal mondo contemporaneo, ma la gravidanza richiede i suoi tempi e un discernimento approfondito. Dobbiamo affrontare questa velocità, sensibilizzando in particolare i giovani. Per questo portiamo avanti tante attività nelle scuole superiori e con i prof di Religione. La scelta dell’aborto non si ferma a quel momento, ma si trascina poi per tutta la vita e rimane nella propria memoria».