Lealtà, divertimento e passione. Sono queste le tre parole chiave che da cinque anni guidano la storia dell’Atletico Marzeno, squadra di calcio Csi la cui avventura è partita negli anni 2017/18. La squadra all’epoca si chiamava “Atletico Saraj Tu”, nome goliardico che rispecchiava in pieno lo spirito di quella squadra. Poi negli ultimi anni, trasferitasi a Marzeno, si è deciso di cambiare nome anche per dare una sorta di riconoscimento alla piccola frazione che la ospita. Con l’allenatore Giuseppe Ammannato conosciamo meglio questa realtà.
Intervista all’allenatore Giuseppe Ammannato
Giuseppe, come è stato il vostro percorso negli anni?
Questa squadra anno dopo anno ha cercato sempre di migliorarsi, mantenendo lo zoccolo duro e inserendo in organico sempre qualche pedina che aumentasse il valore tecnico della squadra. Tengo a precisare che in rosa non abbiamo mai avuto giocatori di categoria, ma tutti ragazzi bravi a giocare a calcio e che ci mettono il cuore. La nostra forza è sempre stata il gruppo. Attualmente abbiamo un gruppo di 16 giocatori. Anche se facciamo del Csi, il lavoro dietro è tanto e ringrazio il presidente, lo staff e gli sponsor che ci danno una grossa mano.
Come avete affrontato la sfida della pandemia? Come sta andando la ripartenza?
La pandemia purtroppo è stata una sfida dura per tutti. Non poterci vedere, allenarci e abbracciarci è stato veramente brutto. Mi ricordo le tante video chiamate di squadra e il domandarsi a quando poter scendere di nuovo in campo. Non abbiamo mai pensato di mollare, non è un verbo presente nel vocabolario di questa squadra. La ripartenza è andata molto bene, c’era voglia di cominciare, di correre e sudare assieme, ci ha uniti ancora di più.
Come sta andando il campionato in corso?
Sta andando bene. Siamo al secondo posto e con quattro giornate di anticipo, abbiamo raggiunto l’accesso alle fasi finali del torneo. Abbiamo un progetto ambizioso, vogliamo giocarci le nostre carte e andare più avanti possibile. Ci attendono due partite molto impegnative con Il Girasole e Fossolo due squadre molto forti.
Non temiamo nessuno, siamo consapevoli delle nostre forze ma allo stesso tempo siamo realistici sapendo benissimo che ci sono 2/3 squadre più attrezzate di noi per la vittoria finale. Però se devo fare un nome direi su tutte Il Girasole.
In questi anni, qual è stato l’episodio più bello o significativo che avete vissuto a livello di squadra?
Non c’è un episodio in particolare, noi viviamo questa realtà veramente come una grande famiglia, ci vediamo fuori con le rispettive famiglie, ci sentiamo tutti i giorni e quando c’è un problema tutti si sbattono per risolverlo.
Siamo molto uniti. Io stesso giocavo, poi per vari acciacchi fisici ho dovuto smettere. La società mi ha proposto di prendere la guida tecnica della squadra e non ci ho pensato neanche un secondo. La cosa più gratificante per me non è tanto il risultato di una partita, ma sentire gioire i miei ragazzi al termine di una vittoria.
Samuele Marchi