Vedendo le immagini che arrivano dall’Ucraina mi è venuto istintivamente di collegarle al racconto biblico di Davide con il gigante Golia. Il parallelo sembrerebbe facile: il grande gigante attacca, ma il piccolo munito solo di una fionda alla fine lo sconfigge. Ma sarebbe una lettura semplicistica. Non possiamo dimenticare che insieme al popolo ucraino, ci sono tante mamme russe che piangono i loro figli in guerra e i poveri, da una parte e dall’altra costretti a fuggire o a cercare da qualche parte quello che serve per vivere e che non può arrivare a seguito delle sanzioni.
Davide e Golia non possono essere accostati a due paesi in guerra: Golia è piuttosto il gigante della violenza che vuole sopraffare l’apparente insignificanza del bene. Ma c’è un dettaglio nel racconto biblico che spesso sfugge, e che a me ha sempre colpito: prima della battaglia, nonostante la paura e l’indecisione di re Saul, Davide sceglie con accuratezza cinque sassi lisci dal greto del fiume.
Non sceglie i primi che capitano, ma prepara con cura le semplici armi che serviranno per combattere (e vincere) il gigante Golia. In questi giorni tutti stiamo offrendo generosamente quello che abbiamo: soprattutto gli anziani che hanno ancora negli occhi le immagini della loro infanzia vissuta durante il passaggio del fronte bellico e che i servizi televisivi fanno riaffiorare. Abbiamo bisogno di scegliere anche noi, come Davide, cinque ciotoli: possono essere la preghiera, la carità, l’accoglienza, la conoscenza autentica della situazione e il rispetto per quanto vissuto drammaticamente sulla carne da tante donne e bambini.
La Caritas diocesana, le amministrazioni pubbliche, le parrocchie e le associazioni si sono già mobilitate in una gara di solidarietà che può anche trasformare la nostra Quaresima in un autentico cammino di conversione. Basta avere la pazienza come Davide di fermarsi a raccogliere cinque sassi levigati su un greto del fiume, apparentemente insignificanti e dare loro lo stesso nome: carità. Perché così cambierà non solo la storia che si scriverà sui libri, ma anche quella nostra personale.