“Purtroppo capita molto spesso, semplicemente percorrendo i nostri centri urbani, di vedere alberi abbattuti o potature radicali che hanno compromesso la salute delle piante – ha dichiarato Yuri Rambelli, Presidente del circolo Legambiente “A. Cederna” – e viene da chiedersi se tali interventi fossero realmente necessari e autorizzati. Assieme agli aspetti paesaggistici, una cattiva gestione del verde compromette la vita degli abitanti, in quanto gli alberi soprattutto nei centri abitati svolgono importanti funzioni ambientali, dall’assorbimento dell’anidride carbonica al consolidamento dei terreni, ad esempio lungo gli argini fluviali, per non parlare delle funzione di filtro degli inquinanti, prime tra tutti le polveri sottili che nelle ultime settimane sono state spesso ben oltre i limiti”.
L’Unione dei Comuni della Bassa Romagna si è dotata da una decina di anni di un regolamento del verde che dovrebbe servire a tutelare il patrimonio arboreo per via della sue “diverse e importanti funzioni ambientali, urbanistiche e sociali, ma anche il per il notevole ruolo di educazione naturalistica e di miglioramento della qualità urbana e periurbana”. Ma quale è la sua reale efficacia? Quanti controlli sono stati effettuati in questi anni? Quanti interventi scorretti sono stati sanzionati?
Il regolamento del verde specifica le norme sulla gestione del patrimonio arboreo pubblico e privato, spiegando come ogni abbattimento di alberature vada preventivamente autorizzato e motivato, oltre ad indicare come certi interventi di potatura drastica siano severamente vietati.
“A giudicare da come si presentano molti, troppi alberi nei nostri centri abitati crediamo che siano necessari più controlli sul rispetto di tali norme – ha spiegato Rambelli – in quanto tutelare il patrimonio arboreo, sia pubblico che privato, è interesse di tutti, a maggior ragione negli ultimi anni in cui all’inquinamento invernale fanno poi seguito le ondate di calore estive.
Abbiamo quindi provveduto a segnalare alla polizia municipale, per opportuna verifica, alcuni interventi che ritenevamo non in linea con le norme ed invitiamo i cittadini a fare altrettanto”.
Secondo l’associazione è inoltre necessario eliminare la norma che prevede il silenzio assenso per l’abbattimento degli alberi oggetto di tutela, per cui in mancanza di risposta da parte dell’amministrazione comunale dopo 30 giorni dalla richiesta si può procedere all’abbattimento senza la necessità di nessuna ulteriore autorizzazione.
Si tratta di una norma che rischia di vanificare lo spirito del regolamento del verde qualora l’amministrazione comunale non sia in grado di procedere ad adeguata verifica della correttezza della richiesta di abbattimento entro i termini previsti.