Ripresa a rischio a causa del caro bollette e dell’inflazione, a partire dall’aumento dei costi delle materie prime: i sindaci della Bassa Romagna sono concordi nel ritenere allarmante l’attuale situazione, alla luce anche delle numerose situazioni – sia di famiglie che di imprese – messe in ginocchio dall’esponenziale aumento dei prezzi.
L’argomento è stato trattato nel corso della giunta di giovedì 3 febbraio: in particolare, è emerso durante l’incontro con la nuova presidente di Acer, Lina Taddei, ricevuta oggi dai sindaci in occasione del suo insediamento.
«Ovviamente le prime e più gravi ripercussioni le registriamo sulle fasce più deboli, poiché un tale sconvolgimento degli assetti economici famigliari ha delle ricadute anche sulla possibilità di mantenere la propria abitazione – ha dichiarato Eleonora Proni, presidente dell’Unione -.
Oltre alle famiglie, registriamo grandi difficoltà anche da parte delle aziende, e questo avrà a sua volta una ricaduta sul costo dei beni e dei servizi. Da parte nostra, cercheremo di continuare a garantire i nostri servizi per stare accanto alle categorie più colpite, mettendo in campo tutte le risorse necessarie anche straordinarie, per far fronte alle situazioni di fragilità che emergeranno».
I sindaci della Bassa Romagna si uniscono all’appello del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini nel chiedere al Governo misure immediate (attraverso la decretazione d’urgenza) per sostegni e ristori che siano rapidi, oltre ad attivare il Tavolo di confronto nazionale, che già esiste, e approvare velocemente un piano regolatore che stabilisca cosa fare nel campo dell’energia, anche a livello europeo, per fermare rincari e speculazione internazionale.