La fabbrica dei marroni non chiuderà e per il 2022 e 2023 Italcanditi e il Gruppo De Feo si impegnano a garantire ai ai sette lavoratori a tempo indeterminato e ai 64 stagionali dell’Ortofrutticola del Mugello lo stesso trattamento economico del 2021. Tre le linee produttive del fresco che verranno lavorate allo stabilimento di Sant’Adriano: castagne in retina, snack in doypack e castagne in latta per la produzione dei marron glacé in pasticceria. I marron glacé vanno invece a Bergamo. Questi i verdetti arrivati dal lungo confronto al tavolo regionale di mercoledì 23 febbraio che ha visto il confronto tra la proprietà e i sindacati.

Al tavolo erano presenti le aziende coinvolte, la vicepresidente Stefania Saccardi; Valerio Fabiani, delegato del presidente Giani per il lavoro; Tommaso Triberti, sindaco di Marradi; Giovanni Bettarini, in rappresentanza della Città metropolitana; e le organizzazioni sindacali. Come annunciato nei giorni scorsi, Italcanditi ha posto un ultimatum: o si accetta il piano industriale o si fa saltare il tavolo. A questo giro però sono state garantite maggiori garanzie alle lavoratrici, in primis la piena occupazione.

Continuare a spingere per mantenere il prodotto fiore all’occhialo dell’Ortofrutticola – il marron glacé – o accettare la proposta dell’azienda che garantisce il posto a lavoratori? Alla fine lavoratori e lavoratrici hanno votato, e al 95% hanno approvato l’accordo.

“Abbiamo lavorato per riuscire a garantire la stabilità delle lavoratrici e lavoratori dando il tempo a De Feo di sviluppare e portare a regime il piano industriale. Monitoreremo attentamente la situazione”, spiegano Flai Cgil e Fai Cisl.
L’intesa contiene l’obbligo per il nuovo proprietario di confermare, tramite passaggio diretto, tutti i tempi indeterminati e assumere lo stesso numero di stagionali del 2021, con contratti di pari durata. Dove non si riuscisse a rispettare la durata dei contratti, sia nel 2022 che nel 2023, De Feo si obbliga a corrispondere una ‘una tantum’ pari alla differenza tra il salario percepito nel 2021 e quello inferiore percepito nell’anno di riferimento.

Nel comunicato ufficiale, si legge che: “Lo stabilimento di Marradi dunque non chiuderà e sarà garantito l’intero trattamento economico – ai livelli del 2021 per il 2022 e il 2023 – ai sette lavoratori a tempo indeterminato e ai 64 stagionali di Ortofrutticola del Mugello.  E’ questo l’impegno che le due aziende, il subentrante Gruppo De Feo e Italcanditi che ha ceduto l’attività, hanno accettato di assumersi al termine di una lunga trattativa svoltasi al tavolo regionale. L’impegno varrà anche se si registrerà un calo di produzione dovuto al mercato. Nel frattempo avverrà la transazione verso il nuovo piano industriale elaborato dal Gruppo De Feo che verterà su tre linee produttive del fresco: castagne in retina, snack in doypack e castagne in latta per la produzione dei marron glacé in pasticceria.

In particolare la Gaetano acquisirà un ramo d’azienda da Ortofrutticola comprendente, tra l’altro, lo stabilimento di Marradi e del personale a tempo indeterminato ad esso addetto. La Gaetano de Feo ha confermato inoltre la volontà di dare corso al piano industriale discusso con le istituzioni e le organizzazioni sindacali nel corso dei precedenti incontri. Il piano prevede inoltre misure volte a salvaguardare l’approvvigionamento dei marroni dai produttori locali in quantità non inferiori a quelle oggi raccolte e, appunto, lo sviluppo di 3 linee produttive oltre all’ammodernamento degli impianti.

“È stato un confronto duro e complesso, ma alla fine abbiamo scongiurato il peggio: lo stabilimento non chiuderà, sarà parzialmente riconvertito e governeremo la transizione dal vecchio al nuovo assetto produttivo a garanzia dell’occupazione, compresi gli stagionali”, ha detto Valerio Fabiani, delegato del presidente Giani per il lavoro. “Vorrei ringraziare pubblicamente i sindacati e le proprietà per aver saputo superare con intelligenza gli ostacoli che si sono presentati durante la trattativa”. Fabiani ha concluso offrendo la disponibilità della Regione Toscana nel mantenere attivo il tavolo per condividere e monitorare le scelte future e allo stesso tempo di valutare l’attivazione di un Accordo di programma a supporto del nuovo piano industriale. Decisive negli ultimi giorni anche le interlocuzioni tra Regione e Fondo Invest Industrial che controlla per il 70% Italcanditi.

“Abbiamo comunque chiesto alla Regione di tenere aperto il tavolo sulla vertenza di Marradi per un anno, per monitorare l’andamento del nuovo piano industriale e valutare le opportunità di sviluppo della lavorazione del marrone sul territorio – dicono i sindacati -. Apprezziamo che la Regione abbia messo sul Tavolo un accordo di programma che ha certamente contribuito alla risoluzione della vertenza”.

“Come istituzione del territorio, lavoreremo di concerto con Città Metropolitana e Regione, affinché questa vicenda si possa trasformare in un’opportunità concreta per Marradi, con l’obiettivo di creare un distretto del marrone sul nostro territorio, a partire dalla produzione di Marron Glacès che certamente potrebbe rappresentare un elemento distintivo della nostra comunità”, sottolinea il sindaco Tommaso Triberti.

Il presidio di fronte allo stabilimento dovrebbe dunque cessare con la firma dell’accordo, con tutta probabilità venerdì 25 febbraio .