L’8 gennaio scorso è deceduta suor Maria Giovanna Sacco, ultima suora dell’istituto Righi di Faenza. Suor Giovanna si trovava a Quadalto di Palazzuolo sul Senio. Il funerale si è svolto il 10 gennaio al Santuario Santa Maria della Neve a Quadalto. Suor Giovanna è stata una consacrata semplice, amante della povertà, in una continua ricerca dell’essenzialità. Da giovane insegnava musica e suonava ed è stata anche maestra alla scuola materna dell’Istituto Righi. Era in amicizia fraterna con le suore Ghidieri e a loro, in particolare a suor Immacolata, apriva il suo cuore e il suo desiderio che la sua vita profumasse di Vangelo.

L’Istituto Righi si rivolgeva alle bambine più povere della città

Alla notizia della sua morte, diversi i commenti giunti alla nostra redazione tramite la pagina Facebook. «Ricordo bene suor Giovanna quando ho iniziato a insegnare proprio all’Istituto Righi – ci scrive Anna – nel lontano 1981. C’era la scuola elementare e lei teneva i bambini negli orari non scolastici». «Quanti ricordi quando si andava in colonia a Pinarella» commenta Serena. Con lei se ne va l’ultima suora dell’istituto Righi, realtà ecclesiale nata nell’800 per rispondere alle necessità dei più poveri in ambito assistenziale e di carità. «La caratteristica peculiare dell’istituto Righi – spiega monsignor Mariano Faccani Pignatelli – era che portava sostegno alle bambine più povere. Mentre c’erano a Faenza altri istituti più antichi, come quello gestito dalle suore di Santa Chiara o di Sant’Umiltà, che si rivolgevano ai ceti più alti o alla medio-bassa borghesia, l’istituto Righi si rivolgeva espressamente alle fasce di popolazione più povere. Si trattava di un ente delle terziarie francescane di fondazione diocesana. Le suore hanno trovato sede in via d’Azzo Ubaldini in un antico convento, che anche grazie al loro operato è rifiorito».

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Generazioni di faentine, che rischiavano di non avere futuro, hanno potuto così essere accolte e trovare una propria strada e vocazione, offrendo loro da un’educazione di base ai laboratori di sartoria. «Col tempo richiamarono tantissime giovani – dice don Mariano – tanto da dover utilizzare anche il palazzo attiguo a via d’Azzo Ubaldini, realizzando un passaggio sopraelevato alla strada per dare modo alle bambine di passare da un edificio all’altro senza cadere sotto occhi indiscreti di malintenzionati». Negli anni ‘50 e ‘60 del Novecento, con il boom delle colonie estive, l’istituto Righi ne costruì una a Pinarella di Cervia. I mutamenti della società nel Dopoguerra e le crisi vocazionali degli anni successivi hanno ridimensionato poi i numeri dell’istituto, che lascerà comunque sempre una forte eredità nel tessuto cittadino.

Samuele Marchi