È notte fonda e sto lottando con ‘sto cavolo di cerniera del sacco a pelo mentre i miei compagni dormono beati nel calduccio della tenda. Da qualche giorno, infatti, cittadini ed associazioni hanno deciso di alternarsi tutte le notti a fare presidio, per dare un po’ di respiro a lavoratrici e lavoratori e perché questa è una battaglia di tutti. Walter, nei giorni scorsi, ha scritto dell’aria di fratellanza che si respira ed è davvero così: ci si trova con persone che magari conosci appena e diventa naturale fare quattro chiacchiere in libertà sulla fabbrica, sul paese, sui castagneti, sulle associazioni e su quel che ti passa per la testa finché non arriva l’ora di coricarsi. A me tocca una sdraio da mare e lì sopra ho tutto il tempo di valutare che sono un campeggiatore da poco e che forse la prossima volta è bene portarmi dietro un cuscino. Alla fine, comunque, devo essermi appisolato perché la notte – rotta solo dal passaggio di qualche auto e dall’abbaiare lontano di cani – fila via abbastanza veloce.

Sono passate due settimane da quando avevamo fatto un primo punto e le cose sembrano arrivate a un momento di stallo: la proprietà, dopo avere garantito l’operatività della fabbrica, ha presentato il suo piano industriale e insiste su questa strada che prevede lo spostamento dei marron glacé a Bergamo e la riconversione dello stabilimento di Marradi per altri tipi di lavorazione. Un piano che ha lasciato tanti dubbi e, andando oltre alle tante considerazioni già fatte, a me – che non capisco niente – spostare la produzione principale dallo stabilimento di S. Adriano sembra pure un tentativo di indebolire il “potere contrattuale” dato da quella specializzazione che le nostre donne hanno raggiunto in tutti questi anni.

Così, lavoratrici e lavoratori, con il sostegno di amministrazione comunale e sindacati, hanno scelto di continuare la loro protesta e il paese ha continuato a dare vita al presidio, dove abbiamo visto ancora un sacco di cose belle (e buone): lo showcooking di Tempi di Recupero, la musica dei fratelli Chiari, le letture del Teatro Idea di Borgo S. Lorenzo, il coro degli Alpini del Mugello, il pranzo offerto dai cacciatori, il concerto dei Mama Mouse, la cioccolata in tazza di Palazzo Torriani, i brani letti dall’ANPI in occasione della Giornata della Memoria, la serata karaoke, la visita del sindaco Isola, l’emozionante monologo di Gaia Nanni, la partecipatissima chiacchierata con Carlo Lucarelli seguita – ma dove vi ricapita? – da un bel torneo di briscola. E anche la solidarietà non si ferma. Questa settimana è arrivata una cucina da campo di Anpas Toscana e continuano ad arrivare offerte a sostegno del presidio, mentre in tanti si fermano a testimoniare la loro vicinanza: esponenti politici, rappresentanze sindacali, associazioni e tanta gente comune. Che a volte neppure si ferma, tipo il ciclista che sabato ha urlato a tutti di non mollare.

Ecco. A ben vedere, la vera novità di questi quindici giorni è proprio che il presidio prosegue con forza, con il sorriso e con il sostegno di tutta una comunità.

L’aria è frizzantina, nella piana di S. Adriano, e la nostra nottata al presidio è finita. Rita, in roulotte, dorme ancora e Fabio risistema un po’ la tenda. Matteo, dopo avere russato tutta la notte (beata gioventù), prepara il caffè mentre arrivano Ada e Monica con le brioches. Un saluto e via verso casa: sono ancora in tempo per svegliare i miei figli.

In fondo, questa notte era anche per loro.

Andrea Badiali