Tutti coloro che hanno giocato a calcio lo sanno, quando si gioca una partita il fastidio più grande, dal punto di vista meteorologico non è il troppo freddo o il troppo caldo, la pioggia battente o la neve, ma il vento, sì proprio il vento. Quando soffia un vento forte è difficile giocare, perché non si riesce a controllare la palla, si sposta dove vuole lei; se avevi pensato una giocata ne viene fuori un’altra, immaginato un tiro e la palla chissà dove va! Però noi calciatori siamo superiori a queste avversità perché siamo in grado di riprogrammare il nostro modo di giocare quando soffia il vento. Diamo più o meno forza alla palla, ci posizioniamo in campo dove più o meno potrà cadere il pallone ecc. Parallelamente si può affermare  che le nostre giornate  specialmente in questo periodo di tanta incertezza, fatica e stanchezza assomiglino alle partite di calcio con il vento forte dove il pallone va dove vuole lui!

Le rinunce a ritrovarsi, i rinvii di belle iniziative, le riprogrammazione di tutte le attività sono come il pallone che vola e non sai dove cada. Ci si prova a posizionarsi nel modo giusto per ricevere il pallone, ma il vento ti scompagina ogni previsione e tutto ciò è fonte di frustrazione. Tuttavia proviamo ad  essere sereni  ,pensando che  stiamo giocando cioè facendo una cosa che ci piace. Le difficoltà che proviamo in queste circostanze permettono di farci “tirare fuori il meglio di noi stessi “per riuscire a giocare,  poi a volte inspiegabilmente troviamo un goal che senza vento non avremo mai fatto. Che ci sia lo zampino di Gesù? Che gli piaccia il calcio anche a Lui? Io penso di Sì allora coraggio, continuiamo a giocare che prima o poi il vento cesserà!

Giacomo Abate