Dopo la discussione sul “si potrebbe fare”, eccoci all’appuntamento con il notaio per dar corso al progetto di una seconda Casa della salute per Faenza. Entro il 28 gennaio il sindaco Massimo Isola ha dichiarato che le parti, Comune e Asl, dovranno ritrovarsi dal notaio per mettere una firma e avviare la pratica. I tempi sono stretti perché dettati dall’agenda dettata dal Pnrr cui l’Asl affida le opportunità di finanziamento del progetto che prevede di realizzare la Casa negli spazi del Centro Fieristico di via Risorgimento. Si parla di un investimento che viaggia tra i 1,5 e i 2 milioni di euro, cui il Comune potrebbe aggiungere anche qualcosa di suo. Il tutto è emerso dalla riunione della V Commissione consiliare che si è riunita in modo virtuale la sera di lunedì scorso.

E mentre l’Asl sarebbe intenzionata a operare per step in un arco temporale di quattro o cinque anni (in Commissione è intervenuta Donatina Cilla, direttrice del distretto sanitario faentino), il Comune ha intenzione di centrare altri obiettivi. Fra questi la realizzazione di una nuova Farmacia dei servizi post-covid per cui la discussione con Sfera si è già aperta.

Il sindaco Isola assicura un sistema di mobilità adeguato

Che non fosse ottimale, da un punto di vista logistico, la scelta operata in questi anni di allestire la nuova Casa della salute di via della Costituzione, è cosa nota. Il dover affrontare cavalcavia o sottopasso per i numerosi anziani residenti in centro storico è la questione più nota. Questione logistica che, però, sta già animando anche la discussione attorno alla scelta del Centro Fieristico ritenuta troppo decentrata rispetto al cuore della città. La Fiera non è stato l’unico spazio preso in considerazione. Bocciate le idee sorte attorno al Palazzo delle Esposizioni e alle ex Cova Lanzoni, l’ex convento di Santa Chiara è stato scartato perché non di proprietà pubblica. E Fiera sarà. Ma a ogni buon conto, proprio riguardo al Centro Fieristico che da tempo funge già da Hub vaccinale, il sindaco Isola ha dichiarato che si adopererà per la messa a punto di un sistema di mobilità adeguato.

La dottoressa Cilla ha invece aggiunto una serie di puntualizzazioni su cosa dovrà essere la nuova Casa della salute. Ha parlato del coinvolgimento della Psicologia di base e dei Servizi Sociali. Di inserire un service utile ai medici di Medicina generale, e un’area amministrativa che faciliti i percorsi di presa in carico degli utenti, con area prelievi, ambulatori per osservazione delle terapie, sportelli Cup, servizi di assistenza domiciliare.

Giulio Donati