La musica è sempre in continua evoluzione, nel corso del tempo i generi si sono sempre trasformati per creare un qualcosa di nuovo. La scena musicale romagnola è molto varia e cerca di far emergere i talenti migliori. Ma come ci spiega la band Mst, non è facile; “ogni anno vediamo ragazzi e ragazze con una voglia di esprimersi impareggiabile. D’altro canto vivendo in piccoli paesi e non in una Milano o a Roma, la possibilità di emergere e farsi un nome è davvero difficile, ma non impossibile, servono determinazione e la voglia di cambiare le carte in tavola”. Mst è un gruppo trap-metal della zona composto da: Luigi Falcone (Biggie) alla voce, Edoardo Marabini (Mars) alla chitarra e produzione entrambi di Castel Bolognese, Francesco Bonaccorsi (Banner) alla batteria da Forlì. Recentemente il gruppo ha partecipato al Sanremo Rock, segno di un’attenzione sempre più crescente verso i generi musicali proposti negli ultimi anni dalle nuove generazioni.

Alla scoperta del genere trap con la band romagnola Mst: l’intervista

È giusto definirvi trap-metal? Cosa rappresenta per voi questo genere musicale?

Difficile rispondere, noi stessi non sappiamo ancora come definirci appieno. Il genere è nato dalla fusione di influenze rap/trap, djent e una diramazione moderna del metal. Crediamo che sarà il tempo a definirci ma, per generalizzare, trap-metal può andare. Il genere trap è la colonna portante degli anni ‘10/’20, come lo è stato il rap Old School underground, per gli anni ‘90/2000; è un’evoluzione costante, esattamente ciò che la musica deve rappresentare. Nel nostro genere oltretutto è abbastanza fondamentale, siccome iniziamo la produzione di un nuovo brano, proprio da un ritmo trap.

Superare i pregiudizi intergenerazionali

Da parte di molti e in particolare “dagli adulti”, la musica trap e i vari sottogeneri vengono associati a musica di scarsa qualità e a temi degradanti e superficiali. Cosa rispondete a questo?

Chi è nato dagli anni ’70 ai ’90 ha sicuramente un orecchio più abituato allo strumento suonato dal vivo. Ci capita quindi spesso di ricevere complimenti da persone decisamente più grandi di noi, perché ricordiamo band come Ratm e Korn. Una buona percentuale dei nostri ascolti arriva da un target dai 20 ai 36 anni. Al giorno d’oggi chiunque abbia un microfono in casa, una scheda audio e un computer con un programma specifico, può registrare un pezzo e considerarsi un “trapper/rapper”, senza nemmeno sapere cosa voglia dire esserlo davvero e sudare per raggiungere l’obiettivo. Molto spesso quindi i temi saranno scadenti e privi di significato finendo nel calderone saturo con tutta la massa di ragazzi uguali. Quest’ultimi pensano che mettendo due parole in rima su una base ritmata, li autorizzi a sentirsi fenomenali. Però è anche ingiusto associare un intero genere, con le varie diramazioni musicali, all’ignoranza collettiva, c’è e ci sarà sempre chi la musica la comprende e cerca di fare le cose nel modo corretto parlando di argomenti interessanti”.

Ispirazioni, temi e emozioni

Cosa volete trasmettere con la vostra musica e dove trovate l’ispirazione?

L’ispirazione arriva spesso quando meno te l’aspetti. Lo stato mentale in cui ci si trova incide tantissimo sia in fase di scrittura che di produzione. Per questo nei nostri testi e sonorità potete trovare racconti di esperienze, riflessioni sociali, adrenalina e divertimento.

Cosa intendete per “riflessioni sociali”? E per “adrenalina e divertimento”? 

La musica ha il potere di poter influenzare il nostro quotidiano, nel bene e nel male. Quello che vogliamo trasmettere è una forte sensazione di carica e adrenalina principalmente, perché? Perché è quello che alimenta le nostre giornate e vorremmo far provare la stessa sensazione ai nostri ascoltatori. Ogni volta che finiamo un live siamo estremamente carichi, da rimanere svegli fino a notte fonda nonostante la stanchezza, ed è proprio l’adrenalina la causa di questo. Ma non è tutto: ci piace mettere in ballo la politica provocandola, riflettere su fatti quotidiani che spingono la nostra società a prendere scelte spesso discutibili, per questo si parla di “riflessioni sociali” piuttosto che di “denuncia”.

La musica come rifugio

Cosa cercano secondo voi i giovani oggi dalla musica? 

La musica è sempre stata una sorta di portale tra due mondi; quello reale e un universo a parte, dove ciò che stai ascoltando ti trasporta emotivamente. Oggi, quindi, come in passato, la musica è la chiave per uscire dal proprio disordine quotidiano e cercare “riparo” tra le mani dell’artista; come se i brani fossero stati scritti esattamente per il momento in cui li stai ascoltando.

Progetti canzoni e premi

Avete pubblicato album o singoli?

Abbiamo pubblicato un Ep di cinque tracce con la vecchia formazione, dopodichè abbiamo pubblicato tre singoli: Looney, Come no e Jackpot (in collaborazione con il trapper 18k). Al giorno d’oggi pubblicare un album risulta molto difficile poichè la soglia d’attenzione dell’ascoltatore medio si è abbassata drasticamente, ma ovviamente lo abbiamo in progetto.

Generalmente dove suonate? Che progetti avete per il futuro?

Per ora vogliamo concentrarci molto sui live, dove possiamo dare davvero il meglio di noi. Stiamo iniziando a suonare in parecchi locali, feste, sale concerti sparsi per l’Italia grazie soprattutto alla nostra etichetta che crede tantissimo nel progetto.

Avete ottenuto premi o riconoscimenti finora per la vostra attività musicale?

Abbiamo partecipato a San Remo Rock 2021 dove abbiamo portato a casa il premio più grande, ovvero il parere positivo di un sacco di persone, da musicisti novelli a professionisti del settore. Si possono ascoltare tutti i nostri brani da YouTube, accompagnati spesso da video ufficiale, ma anche su Spotify e Apple Music. Stiamo inoltre lavorando per poter farci ascoltare all’interno di nuovissime piattaforme.

Francesco Garavini

Mst ringraziano 

-Sinergie360 Tank

-Mei Momoko

-Richveel 

-Thaurus Publishing

-Bandits Concerti 

-Label :Sinergie360/richveel

Foto : Mirko Mercatali