Da poco più di un mese sono ripartite le attività dei gruppi scout Agesci della zona di Ravenna e Faenza, che raggruppa centinaia di bambini, ragazzi e capi scout (per la nostra diocesi sono otto gruppi, quattro a Faenza, uno a Bagnacavallo, Alfonsine, Modigliana e Valdilamone). «Già l’estate aveva consentito di organizzare attività all’aperto come i campi estivi; ora siamo ripartiti alla grande, con davvero tanto entusiasmo» spiega Arianna Minguzzi, responsabile zona Ravenna-Faenza. «Le richieste di iscrizioni sono in linea con gli anni passati ed abbiamo registrato solo qualche defezione, dovuta alla pandemia”. «Lo scorso anno, a livello nazionale, i dati ufficiali avevano registrato una forte contrazione, ma, fortunatamente, a livello emiliano-romagnolo il calo era stato lieve – spiega Francesco Bentini, l’altro responsabile di zona –. Non abbiamo ancora i numeri del censimento ufficiale delle iscrizioni 2021/22, ma sento di poter dire che nel complesso le iscrizioni sono andate bene, in crescita soprattutto nella zona di Faenza».

Intervista ad Arianna Minguzzi e Francesco Bentini

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I due nuovi responsabili della Zona Ravenna-Faenza

«Le normative anti Covid-19, ci impongono di fare uno scoutismo diverso rispetto a quello a cui eravamo abituati prima della pandemia: mascherine, controlli al triage, ecc, ma ci siamo adattati per tutelare i ragazzi e noi stessi» spiegano i due, sottolineando che a tutti i capi, per fare le attività, è richiesto il Green pass. «In generale la ripresa dell’attività ha evidenziato un bisogno. La pandemia ha cambiato tutto: i ragazzi, dopo i diversi mesi passati a casa senza fare attività di gruppo, sentivano il bisogno di vedersi, fare comunità – spiega Francesco –. Non è facile trasmettere il “senso di essere scout” attraverso gli incontri online. Già quest’estate abbiamo visto che era indispensabile dare risposta all’esigenza di stare assieme come gruppo e lo notiamo tuttora anche nelle attività che vengono proposte il sabato pomeriggio».

Da alcune settimane hanno preso il via anche le attività dei “lupetti”, cioè dei piccoli tra gli 8 e gli 11/12 anni che iniziano il percorso nel branco. «Anche in loro è forte la voglia di stare assieme, giocare all’aperto, fare amicizia con propri pari. Tutti aspetti chiave dello scoutismo, ma che certamente con la pandemia hanno assunto una valenza ancora maggiore. Sappiamo che c’è ancor più un “bisogno” di scoutismo di qualità» sottolinea Francesco. «Sin dall’inizio della pandemia, per garantire il distanziamento tra i ragazzi, abbiamo sempre puntato su attività all’aperto, anche quando il clima era rigido – prosegue – citando la frase che ripeteva il fondatore del movimento Baden Powell, Non esiste buono o cattivo tempo, ma esiste buono e cattivo equipaggiamento. Abbiamo puntato a fare del nostro meglio, in base alle condizioni che c’erano: lavorando in piccoli gruppi, evitando attività di contatto, in ambienti adatti dove poter stare assieme».

Domenica 21 novembre a Faenza l’assemblea di Zona

Francesco, nel guardare ai mesi più difficili della pandemia, sottolinea come siano stati due i fronti su cui si sono mossi gli scout: «da una parte l’emergenza sanitaria ci ha costretto a chiuderci nelle stanze, lavorando come unità sui piccoli numeri; dall’altra come scout ci siamo messi a disposizione del territorio e abbiamo collaborato con la Protezione civile, anche nei centri vaccinali». Domenica 21 novembre dalle 8 al Cinema Europa a Faenza si svolgerà l’assemblea annuale di zona, che da tempo non avveniva in presenza. «Si tratta di un appuntamento importante poiché all’assemblea partecipano tutti i capi scout sia di Ravenna che di Faenza – concludono Arianna e Francesco – e anche quest’anno, partendo dalle esigenze che sono emerse tra i vari gruppi, lavoreremo ad un nostro progetto di zona».

Sara Pietracci