Dalla passione per i ferri e per gli esperimenti creativi nel 2015 è nato “Il Gomitolo dietro l’Angolo”, il negozio in cui è possibile acquistare lana e attrezzi per maglia e uncinetto, ma anche libri, accessori, riviste di settore, alamari e perline, telai e aghi. Il negozio è la realizzazione del sogno di Elisa Emiliani, 50 anni, che, dopo aver lavorato vent’anni in un’azienda in cui si occupava di sistemi di qualità, ha deciso di licenziarsi e dare vita al suo punto vendita (attualmente in corso Mazzini 99C) a Faenza: inizialmente utilizzato solo come magazzino e aperto al pubblico in orari non convenzionali (pausa pranzo, serate dopo cena e la giornata del sabato), da luglio 2016 è aperto regolarmente offrendo un luogo in cui gli appassionati possono incontrarsi per sferruzzare insieme.

Con il tempo, Elisa e il suo negozio sono infatti diventati un punto di riferimento – in città e non solo – per l’acquisto di filati e modelli, ma anche per corsi per principianti o a tema: in questi casi, grazie al Pos mobile di SumUp, Elisa riesce a portare i suoi corsi ovunque assicurando la possibilità di pagare con carta senza problemi. Inoltre, grazie all’e-commerce, riesce a portare i suoi filati in tutta Italia, anche in occasione del Natale: tra le idee regalo spuntano infatti i buoni regalo, oppure i kit già pronti che contengono modello e filato per lavorare.

Trasformare la propria passione in un lavoro

Si chiama Passion Economy, vale a livello mondiale 38 miliardi di dollari e ora, anche per via della pandemia che ha portato alla perdita dei posti di lavoro e alla chiusura di numerose attività, rappresenta un trend destinato a crescere. Significa, infatti, trasformare la propria passione in lavoro, monetizzando contenuti inizialmente creati al solo scopo amatoriale evolvendo la qualità a livello professionale: se prima il riferimento era limitato all’economia digitale dei content creator, ora la Passion Economy si intreccia con l’ascesa della produzione hobbistica di prodotti artigianali e si espande anche alla produzione di elementi d’arredo, abbigliamento, accessori che possono essere venduti oltre i limiti del territorio fisico grazie alle possibilità offerte dal digitale. Il mercato globale dell’artigianato ha, infatti, raggiunto un valore di 647,57 miliardi di dollari nel 2020 e si prevede che raggiungerà i 1.204,7 miliardi di dollari entro il 2026.

A fare il punto sul trend è SumUp, fintech leader nel settore dei pagamenti digitali e soluzioni innovative cashless, da sempre impegnata a supportare hobbisti, artigiani e piccole e medie attività attraverso la digitalizzazione dei pagamenti. “In questo ultimo anno e mezzo tanti artigiani, hobbisti e piccoli imprenditori hanno avuto l’esigenza di reinventarsi”, spiega Umberto Zola, Country Growth Lead Italia di SumUp. “D’altra parte, i consumatori sono sempre più attenti a supportare artigiani locali e prodotti di qualità, ma allo stesso tempo apprezzano la semplicità di acquistare con carta, o anche online e a distanza”. Basti pensare che in Italia l’88% della popolazione nel 2021 ha utilizzato Internet in almeno una fase del percorso di acquisto.