In occasione degli 800 anni della bolla papale “Significatum est”, importante documento storico con cui si attesta la presenza e l’impegno per la pace dei francescani di Faenza, le fraternità francescane faentine e una serie di associazioni propongono il ciclo di incontri “La profezia della povera pace”. Nei tre incontri (8, 15, 21 ottobre) si parlerà con autorevoli ospiti del contesto storico in cui nacque il documento, della testimonianza di pace dei francescani dalle origini a oggi, del rapporto di Dante con il messaggio francescano.

“Ci è stato riferito…” (“Significatum est nobis”): con queste parole si apriva una lettera del papa Onorio III inviata, nel mese di dicembre 1221 al vescovo di Rimini, esattamente 800 anni fa. Una lettera (o meglio, una “bolla”) poi rimasta nella storia perché è in assoluto una delle prime testimonianze scritte della presenza dei “fratelli della penitenza” (l’attuale Ordine francescano secolare) in Italia e in particolare in Romagna.

E la testimonianza è particolarmente importante perché parla di un impegno civile e di una convinta scelta del messaggio di pace universale che san Francesco, ancora vivente, stava portando in giro per il mondo. 

La situazione che si può ricostruire dal breve testo della “Significatum est” è infatti questa: il podestà della città di Faenza (come anche quelli di altre città vicine) vorrebbe imporre, con un giuramento di fedeltà, di prendere le armi al suo servizio. Ma i penitenti hanno fatto una promessa di vita ben definita, riconducibile alla regola “Memoriale propositi” di pochi mesi prima, che recita con semplicità e chiarezza: “Non prendano contro nessuno armi da offesa, né le portino con sé”.

Ecco quindi l’intervento ufficiale del papa che prende con convinzione le loro difese: la lettera è inviata al vescovo di Rimini (perché la sede di Faenza in quel momento è vacante) e con essa il pontefice (lo stesso che ha approvato qualche anno prima la regola dei frati minori di Francesco di Assisi) prima elogia i penitenti che “pur vivendo nel mondo, per divina ispirazione non cercano la gloria mondana, ma anzi, in quanto umili disprezzandola, si sono convertite alla penitenza e a questo scopo hanno dedicato tutto il loro tempo”, poi esorta il vescovo a prendere le loro difese nei confronti dell’autorità civile: “Con questa lettera apostolica ordiniamo a te, o fratello, che, qualora fosse da essi richiesto, costringa, in forza della nostra autorità e dopo averli ammoniti e tolta ad essi ogni possibilità di appello, i loro molestatori a desistere dal pretendere il giuramento”. 

La difesa non può essere più chiara: la somma autorità cristiana non lascia spazio a chi vorrebbe pretendere un comportamento contrario alla vocazione religiosa di questi fratelli.

La storia ci ha tramandato che i fratelli e le sorelle della penitenza, grazie alla loro onestà e all’impegno per il bene comune, nel tempo assumeranno anche ruoli importanti nella vita civile, oltre alla responsabilità di strutture e attività per il sostegno dei più bisognosi. 

Oggi, a 800 anni di distanza, cosa hanno ancora da dirci questi documenti? Il lavoro per la promozione della pace non può certo ritenersi esaurito, è sempre attuale e necessita di un impegno a ogni livello. Proprio per riflettere sull’attualità di questo messaggio per la società di oggi, le fraternità francescane di Faenza, religiose e laiche, insieme ad alcune associazioni del territorio impegnate nella promozione della pace vogliono celebrare questo importante anniversario con una serie di incontri che si terranno in presenza a Faenza nel mese di ottobre, ma potranno essere seguiti anche a distanza sul canale Youtube dell’Ofs Emilia-Romagna e sul canale Facebook della Diocesi di Faenza-Modigliana.

I programmi degli eventi

Il primo incontro, “La predicazione di pace di San Francesco” (venerdì 8 ottobre, ore 20.30), sarà dedicato all’importanza della pace nel messaggio di san Francesco e all’attualizzazione di questo suo messaggio fino al giorno d’oggi, fino all’impegno in tal senso che l’attuale papa Francesco sta portando avanti con grande forza e con gesti profetici concreti. A parlarne saranno fr. Pietro Maranesi, cappuccino, professore di Storia e teologia francescana e medievale e Anna Pia Viola, rappresentante dell’Ordine francescano secolare e docente presso la Facoltà teologica di Palermo. 

Il secondo incontro, “Significatum est, il peso di una bolla papale” (venerdì 15 ottobre, ore 18.30) analizzerà il contesto storico del documento di cui ricorre l’anniversario, grazie allo studio del noto storico e saggista Franco Cardini, uno dei maggiori esperti del Medioevo in Italia. 

Infine, il terzo incontro (giovedì 21 ottobre, ore 20.30) si inserirà nelle celebrazioni per il settimo centenario della morte di Dante: il poeta della Divina Commedia aveva infatti un particolare legame con il mondo francescano e al santo di Assisi ha dedicato uno dei più bei canti del Paradiso. A tenere l’incontro “Dante, san Francesco e la pace” sarà Nicolò Maldina, docente dell’Università di Bologna, esperto di letteratura medievale italiana. 

Maggiori informazioni sul ciclo di incontri saranno disponibili sul sito web (www.ofsemr.it) e sul canale Facebook dell’Ofs Emilia-Romagna.