Lo scautismo in Italia più di 100 anni fa muoveva i primi passi e Faenza fu una delle prime città in regione ad aprire un gruppo Asci che raccogliesse l’intuizione cui solo pochi anni prima, nel 1907 Robert Baden Powell aveva dato vita. Il 1922 è l’anno importante dello scautismo cattolico faentino: da allora migliaia di ragazzi hanno seguito gli insegnamenti e un’educazione profondamente radicata nel rispetto della natura e della vita pratica facilmente sintetizzata dalla frase “imparare facendo”.

Divenuti capi, questi uomini hanno contribuito in questi decenni a costruire un patrimonio di valori civici, democratici e di attenzione alla natura che il comitato promotore del centenario ha voluto non soltanto ricordare, ma celebrare e rilanciare per il presente.

Questo anniversario vedrà alcuni momenti importanti che impegneranno i quattro gruppi scout Agesci e la comunità Masci (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) della città. Il via è stato dato la mattina del 10 ottobre quando è stata celebrata la messa presieduta dal vescovo Mario Toso al parco della colonia di Castel Raniero con il rinnovo della promessa e l’alzabandiera, alla presenza anche del sindaco Massimo Isola. Cent’anni fa, alla presenza di un altro vescovo di Faenza, monsignor Bacchi avveniva la prima cerimonia della promessa in cui 32 esploratori assumevano il caratteristico fazzolettone rosso.

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Le parole del vescovo, radici e missioni per il futuro

«Questa data importante, che viviamo anche nell’Eucaristia – ha ricordato il vescovo Mario nell’omelia – ci impone di ricordare anzitutto il passato, ringraziando chi vi ha preceduto, facendo memoria grata di coloro che hanno permesso quest’avventura.

Tra le tante figure di laici e di assistenti che sono da ricordare, citiamo: Giulio Argnani, fondatore dello scautismo faentino; don Aldo Vernocchi (primo parroco ad accogliere il reparto di esploratori Asci a S. Ippolito; reso cieco a causa della persecuzione fascista); padre Albino Varotti ofm conventuale; mons. Giuseppe Lanzoni (assistente dell’Associazione Guide Italiane – Agi); mons. Virgilio Montanari, per tutti, semplicemente, don Gino (assistente Masci); e, in tempi più recenti, don Germano Pederzoli».

«Ma non si può vivere solo di passato che ci ricorda le radici che hanno nutrito e nutrono la pianta dello scautismo faentino – sottolinea il vescovo -. Occorre vivere nel presente la missione dello scautismo. Come? Cercando, in particolare, di essere fedeli ai principi pedagogici del fondatore Baden Powell.

Il metodo non ce lo si inventa. Lo si riceve e lo si sperimenta con quell’intenzionalità educativa che fa di una semplice attività un’occasione di crescita integrale. Inoltre, poiché la vitalità di un’associazione dipende non poco da coloro che ne hanno la responsabilità più alta, va continuata con determinazione la formazione dei capi, sia dal punto vista ecclesiale che sociale».

«Poiché, poi, lo scoutismo che impersonate è quello cattolico, un’accezione di cui non bisogna vergognarsi, anzi bisogna esserne fieri – ha ricordato il vescovo – occorre mantenere vivo il senso di Chiesa, l’appartenenza a essa, maturando una coscienza ecclesiale più consapevole, cercando di vivere un rapporto di corresponsabilità più stretta con le parrocchie e con la diocesi».

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La messa presieduta dal vescovo Mario, presso il parco dell’ex colonia di Castel Raniero

Gli eventi del Centenario

Un anno di festa che gli scout vogliono celebrare con tutta la comunità faentina. Altri appuntamenti del centenario saranno il Thinking Day (Giornata del pensiero, compleanno di Baden Powell) a fine febbraio 2022 che vedrà gli scout impegnati alla riscoperta dei luoghi delle sedi storiche dei vari gruppi. Saranno organizzate conferenze per tutta la cittadinanza sui temi cari al movimento scout.

Una mostra documentale approntata verso marzo-aprile 2022 raccoglierà opere e spunti con l’intenzione di raccontare il movimento. Per coordinare queste attività è stato costituito un “comitato del centenario” anche per raccogliere cimeli di memorie scout e per la pubblicazione di un libro. Il comitato si sta anche attivando per creare un annullo postale dedicato all’evento.

Aldilà del programma, i gruppi scout della città saranno da oggi chiamati a riflettere i valori e i segni dello scautismo confrontandoli col nostro presente che ci richiama a sfide inedite dopo il periodo pandemico che ha visto molti membri dell’Agesci mettersi a servizio del trasporto medicinali e per portare la spesa per i più fragili.

L’anniversario si concluderà l’ottobre 2022 con l’impegno a continuare e rilanciare il servizio verso le nuove generazioni e verso la natura così importante oggi più che mai.

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