Quella che vedete è una delle tante vedute della Faenza ottocentesca del nostro grande pittore e scenografo Romolo Liverani. Fa da copertina all’interessantissimo volume, curato da Marcella Vitali ed edito dalla Tipografia Faentina, che è stato presentato venerdì 24 settembre nella bella cornice del teatro Masini dove Liverani era cresciuto, in quanto figlio del custode e macchinista, e dove aveva poi esercitato la sua arte in tantissime occasioni.

Sul palco insieme alla professoressa Vitali curatrice del libro e profonda conoscitrice delle opere di Romolo Liverani, c’erano il nostro sindaco Massimo Isola, Iside Cimatti presidente della Libera Università per Adulti di Faenza, l’architetto Franco Bertoni e il professor Roberto Balzani. Con i loro interventi, seguiti con estrema attenzione dal numeroso pubblico presente, hanno tutti sottolineato l’importanza di un’opera come questa che fa conoscere ai faentini una cospicua serie di vedute inedite della loro città realizzate dal Liverani, contenute in un album ritrovato casualmente a Palermo e restituito a Faenza grazie alla generosità della Libera Università per Adulti che l’ha acquistato e donato alla biblioteca comunale.

Di questo album finora sconosciuto si sa che è rimasto in Sicilia per più di cento anni; nel 1910 l’aveva portato con sé, avvolto in una camicia rossa garibaldina, una signora di Livorno, andata sposa a un suo conterraneo che già viveva a Palermo. Non si sa invece come e da chi la signora l’avesse avuto. L’importante è che, conservato con cura da lei e dai suoi eredi, sia arrivato fino a noi con le sue vedute inedite che ci illustrano la situazione architettonica e la vita della Faenza di allora.

L’ampia e minuziosa descrizione degli interni di chiese, conventi e chiostri si accompagna a vedute del teatro Masini, dei corsi, di alcuni palazzi che vi si affacciano, delle porte e di angoli particolari dentro e fuori la cerchia delle mura, allora centri importanti di alcune attività dei faentini: il Molino del Portello, il Molino Vecchio di S. Ippolito, il filatoio della Ganga, il foro boario, il mercato dei maiali, il macello. A queste vanno poi aggiunte le tante vedute in cui Liverani ha ritratto i dintorni della città fondendo in un tutt’unico gli elementi naturali del paesaggio con quelli (ville, strade, ponti, chiuse, canali) realizzati dall’uomo.

In questo prezioso volume c’è dunque un patrimonio di immagini inedite che, commentate con attenta competenza artistica e pure tanta passione da Marcella Vitali e da Franco Bertoni, ci riportano in una Faenza che gli uomini, il tempo e gli eventi hanno in gran parte modificato. Il libro lo potete acquistare alla Tipografia Faentina in via Castellani e nelle librerie della città.

Vi comunico che al Teatro dei Filodrammatici, in viale Stradone 7, sta per partire la stagione 2021/22. Inizieremo come nostro solito con un nuovo Bota so che andrà in scena venerdì 22, sabato 23 e domenica 24 ottobre alle ore 21.

Fate bene attenzione! I biglietti (il costo è di 8 euro) si possono prenotare telefonando, sia lunedì 18 che mercoledì 20 ottobre, dalle 20 alle 21 al numero 377 362 6110 oppure in teatro la sera stessa degli spettacoli dalle ore 20 alle 20.45.

Vi ricordo che, secondo le vigenti disposizioni, per entrare in teatro è obbligatorio esibire il Green pass o l’esito di un tampone e avere la mascherina. Occorre quindi arrivare per tempo!