L’Asl ha fornito una risposta concreta alla mancanza di medici di base in vallata.
«Dal 21 ottobre, – spiega un comunicato Asl Romagna – nella valle del Tramazzo saranno attivi due nuovi ambulatori provvisori di Assistenza primaria a favore dei residenti dei Comuni di Tredozio e Modigliana che, a oggi, non hanno la possibilità di scegliere un medico generale all’interno del Nucleo delle Cure primarie del Tramazzo, a causa della carenza di personale medico disponibile.
Gli ambulatori, che avranno sede rispettivamente nella Casa della Salute di Modigliana e presso il servizio ambulatoriale sito in via della Repubblica 28, a Tredozio, resteranno aperti nelle giornate di martedì e giovedì: a Modigliana ore 11 – 13 e, a Tredozio, ore 9 – 10.45».
La sindaca di Tredozio, Simona Vietina e il sindaco di Modigliana, Jader Dardi, sono da mesi impegnati per garantire assistenza sanitaria a tutti i loro concittadini. Anche con azioni congiunte. Abbiamo infatti trattato in diverse occasioni delle difficoltà nel reperire medici di base disposti a sostituire quelli andati in pensione, prestando servizio a queste due comunità.
Alcuni giovani ci hanno anche provato per qualche tempo, poi hanno trovato soluzioni occupazionali migliori rispetto a quella di fare il medico di base in comunità collinari. E così, dopo brevi momenti di soddisfazione, è tornato lo sconforto per una soluzione non facile a raggiungersi.
Simona Vietina ha definito ‘terribile’ il fatto di tanti cittadini, per lo più in età avanzata, siano costretti a fare chilometri per trovare un medico in località relativamente vicine, comunque raggiungibili solo con percorsi tortuosi e ondulati.
Si tratti di Rocca San Casciano, Faenza o Brisighella. Di certo un ‘forte disagio’. E lasciava trasparire una preoccupazione di fronte al fatto che nei prossimi 18 mesi sono in calendario altri pensionamenti. Dunque un aggravamento inevitabile della situazione.
Situazione identica a Modigliana, dove il Consiglio comunale ha dibattuto e fatto il punto su questa vicenda approvando la scorsa settimana un ordine del giorno in cui si sostiene che Governo, Regione e Ordine dei medici devono adottare scelte per cui «si consenta ai medici laureati e abilitati, di poter essere impegnati nel Servizio Sanitario Nazionale per lo svolgimento di funzioni non specialistiche; stiamo parlando di migliaia di medici che possono essere incaricati al ruolo di assistenza medica».
Un ordine del giorno indirizzato all’Anci, ai consiglieri regionali e ai parlamentari eletti in questi territori. La richiesta per tutti è: «Si deve dare priorità ai territori marginali, a quelle aree interne che hanno la necessità di vedere mantenuti sul territorio i servizi sanitari e di assistenza, senza i quali inevitabilmente una Comunità si impoverisce».
Così lunedì 18 ottobre è arrivata la risposta concreta accennata sopra. «L’ambulatorio medico – continua il comunicato – garantirà ai cittadini le principali attività svolte dal medico di Medicina Generale (visita, prescrizione farmaci ed accertamenti specialistici e diagnostici, certificazioni di malattia, e altro). Con tale ambulatorio l’Azienda Usl Romagna intende offrire una prima risposta alle criticità, note da mesi, nei Comuni di Modigliana e Tredozio. Si coglie infine l’occasione per ringraziare le Amministrazioni comunali per l’impegno e la collaborazione dimostrati». Ora la soluzione trovata, intanto allevia il disagio. E offre l’occasione all’Asl per proseguire nel tentativo di mettere a punto una soluzione più adeguata.
Roberta Tomba